Legge di stabilità: i patronati non ci stanno

«Tagliare i fondi significa privare i cittadini della tutela previdenziale e socio-assistenziale gratuita».

Inizia così una nota della firmata da Cgil, Cisl Uil Roma e Lazio, Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Patronato Acli di Roma e del Lazio.

«Tutti – spiegano le sigle sindacali – debbono sapere che qualora venisse approvata la proposta contenuta nella Legge di stabilità (art.26) di un pesantissimo taglio delle risorse del Fondo Patronati, risorse che ricordiamolo non derivano da fondi pubblici generici,da risorse dello Stato, ma da una quota dei contributi obbligatori versati dai lavoratori e dai datori di lavoro privati e pubblici, questo si tradurrebbe in un’azione contro i cittadini, che in tutti questi anni di crisi, si sono rivolti ai patronati perché nei nostri uffici hanno trovato l’unico istituto di welfare veramente gratuito».

«Tagliare le risorse ai patronati significa metterli nell’impossibilità di svolgere il loro ruolo sociale e nella prospettiva futura significa impedire loro di partecipare alle sfide per il cambiamento del Paese» aggiungono i sindacati, che proseguono: «Se la politica e il governo si assumeranno la responsabilità di dire che i patronati sono soltanto un costo e che quindi come tale deve esser compresso dovrà assumersi la responsabilità di dire al cittadino con quali altre forme, ma soprattutto con quali altri costi, può avere una risposta ai suoi bisogni».

Di conseguenza, i Patronati – unitamente alle loro organizzazioni promotrici (Cgil, Cisl, Uil, Acli) – stanno sviluppando una serie di iniziative di informazione e di protesta.

Venerdi 7 novembre i patronati IncaCgil, InasCisl, ItalUil e Acli svolgeranno presidi, volantinaggio e raccolta firme per una petizione popolare da inviare al Governo Renzi presso tutte le sedi provinciali dell’Inps (Rieti, Frosinone, Viterbo, Latina) e a Roma presso le sedi Inps Casilino, Inps Flaminio, Inps Montesacro, Inps Eur e Inps Tuscolano.

Nei prossimi giorni saranno annunciate e realizzate altre iniziative presso le sedi Istituzionali nel mentre si stanno effettuando incontri con le forze politiche, con le rappresentanze parlamentari affinché con l’impegno di tutti venga cambiata una misura sbagliata e venga scongiurato un danno alle persone più deboli.