Giornata della Parola

La Parola “sonora” di Matteo nelle voci del gruppo Jobel

È andata in scena in piazza Mariano Vittori la lettura pubblica del Vangelo realizzata dal gruppo Jobel in occasione della Giornata della Parola

È andata in scena in piazza Mariano Vittori la lettura pubblica del Vangelo realizzata dal gruppo Jobel in occasione della Giornata della Parola. Una proposta che ha visto aggiungere la forza drammatica della performance vocale alla narrazione della vita di Gesù. L’adattamento ha disteso i movimenti e gli insegnamenti del Maestro su una partitura a più voci, eseguite all’unisono, in contrappunto, in assolo: seguendo l’esigenza del testo, valorizzando le frasi, le parole, a volte indugiando sulle sillabe. Tutto per restituire comprensione e rinnovata intellegibilità alla fatica dell’evangelista. La genealogia, le tentazioni, le parabole, la passione e la risurrezione di Gesù si sono come avvantaggiate dello spessore sonoro della Parola: detta, sussurata, urlata, reiterata, spezzata da pause colmate da musiche, animata da intermezzi scenici e danze.

«Sono rimasto stupefatto di come dei giovani possano essere così interessati profondamente e intimamente alla comprensione del testo per poterlo poi rendere veramente nella lettura», ha detto padre Mariano Pappalardo introducendo la performace. All’inizio dello spettacolo il monaco ha riportato brevemente la genesi della messa in scena, che ha visto gli attori esplorare le pieghe del testo con curiosità e voglia di capire. In particolare, padre Mariano ha rievocato un pomeriggio a Torricella: due intense ore di approfondimento sul libro di Matteo che sono state di sicuro arricchimento per tutti. «Se con tutti i nostri fedeli ritrovassero questa passione, questa voglia attorno alla Parola che salva, che è “la via, la verità e la vita” – ha detto padre Mariano – davvero la Chiesa ricomincerebbe a vivere un po’ di primavera». Il richiamo è alle parole di papa Francesco, che di recente ha parlato di un momento d’inverno per la Chiesa. «L’inverno non dura per sempre – ha chiosato Pappalardo – noi ce ne accorgiamo a Terminillo: piano piano arriva la primavera e ogni giorno fa fiorire un albero sempre più in alto. Gemme di speranza che noi vogliamo coltivare anche a partire da questo momento ecclesiale».