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La gioia degli accumolesi da papa Francesco: «Con poche parole ci ha dato la forza di andare avanti»

Grande emozione per una delegazione di cittadini accumolesi che, mercoledì 23 ottobre, è stata ricevuta da papa Francesco nel corso dell’udienza generale

Grande emozione per una delegazione di cittadini accumolesi che, mercoledì 23 ottobre, è stata ricevuta da papa Francesco nel corso dell’udienza generale.

«È stata un’esperienza molto emozionante – ha raccontato il sindaco di Accumoli Franca D’Angeli – che ha regalato un sorriso alle persone presenti, scacciando via per un attimo i loro problemi».

Da qui, la prima cittadina ha cominciato a raccontare lo svolgimento della giornata. «Eravamo in 27 partiti direttamente dal territorio di Accumoli, mentre coloro che frequentano comunemente le terre accumolesi ma risiedono a Roma ci hanno raggiunto direttamente in piazza San Pietro insieme a parenti e gli amici: così, siamo diventati 55».

«È stato davvero molto bello», prosegue il sindaco. «Ci è stato concesso di seguire la cerimonia dal sagrato e alla fine il Santo Padre ci ha anche nominato, venendoci poi a salutare personalmente e a farsi delle foto con noi. Ho avuto modo di parlarci per illustrargli la situazione di Accumoli, purtroppo non molto diversa da quando è venuto a trovarci nell’ottobre 2016, solo qualche mese dopo il terremoto».

«Papa Francesco si è rammaricato molto e ha ricordato con tristezza quel giorno in cui pregò davanti ai resti della chiesa di San Francesco, diventata tristemente famosa a causa dell crollo del campanile che provocò la morte di un’intera famiglia. Abbiamo rievocato quei terribili momenti e poi ci siamo congedati. Sua Santità è stato gentilissimo, con poche e semplici frasi riesce a darti davvero tanto: e noi abbiamo bisogno di questo, non di grandi chiacchiere ma di poche parole, purchè siano efficaci e riescano a cogliere i nostri sentimenti».

Un incontro certamente indimenticabile e con una valenza simbolica molto importante, come rimarcatoda Franca D’Angeli: «Cerchiamo di fare queste esperienze, di modo che la nostra gente possa lentamente ricominciare a ristabilire una comunità. Siamo ancora così lontani, preoccupati e isolati tra di noi e questo non va bene perché se le case si ricostruiscono, le ferite interiori sono più difficili da sanare. Un momento di gioia e spensieratezza cpme quello dell’incontro con papa Francesco ci ha fatto bene, ci ha aiutati nel cammino dell’accettazione di quello che abbiamo ora e dato la forza per andare avanti, piano piano».

Foto Agenzia Ansa