La Fondazione e la cultura di stagione

Si è svolta questa mattinata presso la Sala S. Giorgio della Biblioteca della Fondazione Varrone, la presentazione della nuova rassegna artistico-culturale promossa dalla stessa in collaborazione con il Teatro Rigodon, la Libreria Moderna,  Machina, galleria di arte contemporanea nei riqualificati spazi delle Officine Fondazione Varrone. La rassegna, “Le stagioni della cultura“, si articolerà come si percepisce in stagioni, partirà l’Autunno fino al 31 dicembre, per tornare con un nuovo calendario di eventi a gennaio per la stagione Inverno e proseguire a marzo con il nuovo programma della Primavera.

Ha aperto i lavori il Presidente della Fondazione Varrone, l’Avv. Innocenzo de Sanctis: «Noi vogliamo che il Complesso S. Giorgio trascenda da noi che abbiamo gettato solo un seme. Con la nostra nuova proposta culturale vogliamo dare momenti di emozione che anche se non sono foriere di benessere economico, possono invece arricchire l’animo. Le cose hanno un valore a prescindere dall’aspetto economico, ma nella misura in cui fanno crescere le persone, l’intelligenza, la cultura. Insieme alle altre imprese culturali che ringrazio perché stanno dando il massimo impegno anche in un momento di grande ristrettezza, vogliamo far crescere la collettività. La nostra partita è quella del turismo e riteniamo questa città nè addormentata, né abulica, ma capace di slanci come nella scorsa estate in cui ha dimostrato di accogliere tutti gli eventi che abbiamo proposto. La cultura può far crescere questo territorio stupendo e bellissimo e accogliendo tutte le proposte di collaborazione ci impegneremo tutti per stimolare lo sviluppo della città».

Intervento del Direttore artistico Alessandro Cavoli: «Ringrazio tutto il team con il quale lavoro e il “giovane” Presidente de Sanctis sempre molto propositivo. La Fondazione a Rieti è scesa tra la gente ed è vicino alla gente anche con queste proposte culturali che incontrano le esigenze della comunità. Una proposta la nostra che spezza i luoghi comuni e le abitudini consolidate che a Rieti si esce solo il fine settimana dando un’immagine di città deserta durante la settimana.Ogni giorno noi cercahimo di renderlo speciale ed interessante. Abbiamo creato con questa rassegna molti ponti con le scuole, con le università, con i luoghi che già producono cultura. Daremo momenti di intrattenimento, ma soprattutto di formazione e sperimentazione, faremo rivivere la Biblioteca già dal primo evento, inaugurazione dell’anno accademico, con le opere di Shakespeare, la biblioteca va vissuta attraverso i libri. Già da questa rassegna di autunno abbiamo attivato un canale con l’Europa attraverso l’Institutet for Scenkost della Svezia, pionieri nel teatro sperimentale e nell’esperienze di laboratori internazionali. Proporranno nel week end in cui sono ospiti delle Officine, laboratori e spettacoli di caratura europea. Rieti deve puntare ad essere un centro di riferimento culturale non solo italiano ma anche europeo, una vera e propria Officina produttrice di cultura.

«Stabilire contatti ed avere una continuità affinché le Stagioni della cultura, vadano oltre i programmi e gli eventi». Così Silvia Dionisi, Libreria Moderna, ente culturale delle Officine, con ruolo di consulenza artistico-organizzativa: «Dobbiamo ringraziare tutti coloro ci hanno dato la loro disponibilità per creare sinergie con soggetti che fanno cultura anche fuori della città. Abbiamo avuto un confronto molto positivo con la Laterza che vuole creare qui in questi spazi degli eventi nazionali e non ultimo è stato proficuo l’incontro con i conduttori della storica trasmissione di Radio Rai, Demo che intercetta da più di 10 anni tutti i giovani talenti musicali italiani. La Rai è interessata a stringere rapporti con le Officine e stiamo lavorando in questa direzione per tentare una collaborazione importante. Questa rassegna è frutto di relazioni e di contaminazioni tra tanti imprenditori culturali che ritengono, come noi che la cultura sia volano di sviluppo. In questa proposta come Libreria Moderna abbiamo voluto fare presentazioni di libri diverse trasformandole in momenti interattivi con il lettore e il pubblico. Ancora una volta ribadiamo che le Officine Fondazione Varrone, sono uno spazio vivo della nostra città».