La città festeggia i 60 anni dell’Archivio di Stato

60 anni dell'Archivio di Stato di Rieti

C’era la città tutta ieri all’Archivio di Stato per festeggiare i suoi sessanta anni di storia. C’erano le istituzioni, il mondo della scuola, quello dell’ economia, gli ex direttori dell’Istituto, quelli delle città vicine, il personale in pensione, gli studiosi che frequentano l’Archivio quotidianamente e tanti cittadini.

Il direttore Roberto Lorenzetti ha ripercorso le tappe salienti della storia dell’Istituto fin dal suo nascere nel 1953 con il personale costituito da un direttore e dall’allora sindaco Angelo Sacchetti Sassetti che vi svolgeva la mansione di archivista volontario.

Oggi l’Archivio di Stato è una Istituzione viva, ha più volte sottolineato Roberto Lorenzetti, con un personale adeguato e una attività in continua crescita. Undici ore al giorno aperto ai cittadini, decine di mostre storico- documentarie e convegni oltre a numerose pubblicazioni realizzate negli ultimi anni sono l’evidenza della vitalità dell’Istituto reatino.

È stata sottolineata poi l’attività dei laboratori di Legatoria, cartotecnica restauro e digitalizzazione soprattutto per quanto riguarda la produzione di contenitori d’archivio per la quale l’Archivio di Stato i Rieti rappresenta una eccellenza a livello nazionale, producendo per circa 13° istituti archivistici e per altri enti come la Camera dei Deputati, il Maxxi, la Banca d’Italia ecc.

Oltre un milione di contenitori realizzati artigianalmente negli ultimi anni, ha detto il direttore dell’Archivio, che hanno prodotto un risparmio per lo stato di circa 4 milioni di euro. Il direttore regionale dei Mibac, l’arch. Federica Galloni, ha manifestato la sua sorpresa nel verificare l’attività dell’Istituto reatino e ha assicurato il suo impegno per la sua crescita malgrado le difficoltà economiche in cui versa il Mibac con tagli sempre crescenti che rischiano di penalizzare delle eccellenze come l’Istituto di Rieti.

L’attività dell’Archivio di Stato di Rieti è stata sintetizzata in un libro distribuito per l’occasione e che è a disposizione di chiunque presso gli uffici di via Canali. A chiudere la giornata, la straordinaria iniziativa del Teatro Potlach che usando lo spazio interno dell’Archivio ha realizzato una suggestiva rappresentazione dal titolo “La memoria delle carte”, con artisti italiani e giapponesi ed ispirata alla storia di Nazareno Strampelli.

Appena il tempo di chiudere questa manifestazione e già l’Istituto reatino è impegnato per la presentazione del libro proprio su Nazareno Strampelli che ci sarà giovedì prossimo alle ore 17.