La bellezza grande

La notte degli Oscar riserva sorprese. Innanzitutto per chi non ha impugnato la statuetta. Di Caprio infatti rimanda a data da destinarsi la tanto inseguita celebrazione personale. Rimangono a bocca asciutta anche i colossi “the Wolf of Wallstreet” e “American Hustle”.

Miglior film a “12 anni schiavo”, prima volta che va ad un regista di colore, e miglior regia a “Gravity” che riceve anche una valanga di premi tecnici. Premiati anche “Dallas Buyers Club” (miglior attore) e “Frozen” (animazione).

Al di là di questa cronaca internazionale, a noi interessa la vittoria de “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino. A 15 anni dall’oscar di Benigni fa piacere rivedere un italiano vincere nel tempio del cinema mondiale.

E oltretutto con un film profondamente simbolico. Accostare l’eterna meraviglia di Roma alla decadenza morale dei suoi cittadini più facoltosi, ricorda molto la realtà della crisi economica, dove la classe dirigente disperde e sciupa l’immensa ricchezza avuta in eredità.

Sorrentino ci regala uno sguardo inedito della capitale. Passeggiate notturne, inquadrature originali e riprese interne, quasi intime, dei palazzi più importanti restituiscono fascino e mistero ad una città cui non possiamo abituarci.

Per noi così vicini infatti, il rischio è perdere lo stupore per un eccesso di esposizione. La soluzione è avere nuovi occhi, come ammoniva Proust, per cogliere “Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza”, con le parole di Jep il protagonista.

Dobbiamo anzi prendere spunto e applicare quelle stesse tecniche ad altre località, perché no, anche a Rieti. I tesori sono dappertutto basta saperli riscoprire.

Perché, ricordando un famoso spot, se adesso abbiamo la “certificazione” di grande bellezza ci manca ancora quella di bellezza grande.

di Caterina D’Ippoliti e Samuele Paolucci

One thought on “La bellezza grande”

  1. Giovanna

    Raramente ho visto un film così noioso, senza trame e senza sceneggiatura: la Grande Bellezza.

    Racconta (non riuscendoci) una Italia che non esiste. Nel film si vede una discoteca con gente di 70 anni che balla come forsenntati, cosa che in Italia non esiste. Per non paralre di tutti i luoghi comuni che compaiono nel film. Una autentica carrellata di balle colossali. Ma il problema non è certo questo. Il prolema è che il film non ha narrrazione, non ha trama, non racconta nulla. Il protagonista è persino un personaggio ambiguo,.

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