Chiesa di Rieti

Illuminare il futuro: dalla Diocesi un percorso di riflessione sulla natalità come «sfida globale»

Sull'onda lunga dell'ottavo centenario del primo presepe, la Diocesi promuove un ciclo di incontri multidisciplinari per affrontare le complesse sfide della natalità e denatalità, coinvolgendo teologia, medicina, psicologia e società

L’anno dell’ottavo centenario del primo presepe si è formalmente chiuso, ma non vengono meno le sollecitazioni legate all’intuizione di san Francesco. Il mirabile segno del presepe s’intreccia infatti con una moltitudine di significati, dall’approccio più semplice e devozionale a domande strettamente legate ai problemi del tempo presente. È nato così un percorso sulla natalità, affidato dal vescovo Piccinonna al Consultorio diocesano “In famiglia” e agli Uffici dell’area dell’evangelizzazione con la collaborazione all’Osservatorio socio-politico diocesano RiData. Un modo per illuminare con il mistero dell’Incarnazione l’inverno demografico che attraversa il Paese e non solo. Natalità e denatalità sono infatti una sfida globale. Uno sfondo da non eludere nel condurre la riflessione sulla misura più prossima, indagando le cause per tentare risposte. Il luogo comune è che non si fanno figli soprattutto per ragioni economiche. Ma la realtà è più complessa, investe sensibilità sociali, aspirazioni personali, valori di riferimento. E poi ci sono da tenere presenti anche questioni psicologiche e mediche. Il tema è epocale e richiede un approccio multidisciplinare, un pensiero capace di tenere insieme teologia e morale, scienza e tecnica.

La proposta di Consultorio e uffici si è cristallizzata su un ciclo di incontri nell’auditorium Santa Scolastica. Si è aperto lo scorso 22 dicembre con l’ascolto di monsignor Piccinonna e del sociologo Luca Diotallevi. Il primo ha fondato su una riflessione spirituale il bisogno di superare la paura del futuro. Il secondo ha descritto attraverso i dati il terreno sul quale occorre muoversi, senza nascondere che la natalità fa le spese di una mentalità individualista, che non sempre coniuga realizzazione personale e apertura alla vita. Interessanti, da questo punto di vista, gli stimoli e il dialogo con i ragazzi e le ragazze della Pastorale giovanile, l’ascolto delle loro speranze e perplessità.

Il percorso riprende venerdì 26 gennaio alle 18, sempre in Santa Scolastica, con la psicoterapeuta Daniela Gini e la ginecologa Anna Laura Astorri. Si guarderanno gli aspetti medici e psicologici della natalità, le patologie fisiche e mentali legate a una bassa fertilità, le conseguenze di una sessualità non perfettamente equilibrata. Si cerca la partecipazione dei giovani delle scuole superiori, anche in un’ottica di prevenzione.

Gli incontri successivi indagheranno i fattori economici e sociali, compresi quelli sul territorio. La Chiesa non può intervenire sugli aspetti politici, ma può far crescere un sostrato culturale, favorire un ripensamento di valori e priorità, proponendo nel Vangelo la lente attraverso cui guardare il mondo e leggere i problemi. Se ne parlerà il 23 febbario, il 19 aprile e il 24 maggio.