Il vescovo: «le persone si muovono verso la vita. Il punto è saper accogliere»

Nella serata del 3 aprile, il vescovo Domenico ha accolto gli atleti che hanno portato a Rieti, correndo in staffetta, la Fiaccola Benedettina “Pro pace et Europa Una”, nella quale ha simbolicamente riconosciuto «la fiamma della fede».

«Da Rieti – ha aggiunto mons. Pompili – partì molti secoli da un’altra persona, facendo il percorso inverso, risalendo verso Subiaco. È san Francesco, il cui ritratto nel sacro speco esiste in una delle forme più originali».

Un fatto dal quale il vescovo ha ricavato «l’incastro tra Rieti e Norcia», e a partire dal quale don Domenico ha proposto anche uno sguardo più generale:

Quelle che noi oggi talora chiamiamo migrazioni, o invasioni, in realtà sono la radice della vita della gente da sempre. Non dobbiamo lasciarci spaventare da questi fenomeni, che vengono descritti dai media in modo drammatico. Dobbiamo invece interpretarli come la riprova che le persone si muovono – come voi simbolicamente vi muovete correndo – e va verso la vita, va dove c’è la possibilità di vivere.

«Il punto – ha concluso mons. Pompili – è quello di saper accogliere: dall’accoglienza di ricavano sempre anche dei benefici e non solo dei problemi. E così la vita va avanti: come questa fiamma che avete portato fin qui».

Foto di Massimo Renzi