Il vescovo Domenico: «Francesco da Rieti? Non è solo una provocazione!»

Nel primo pomeriggio del 6 maggio, è stato mons. Domenico Pompili ad aprire il XIV convegno di Greccio, dal titolo Itinerari francescani da Rieti a Roma, con una prolusione su Francesco da Rieti. Il presule si è subito domandato se la sua sia soltanto «una provocazione linguistica a beneficio di un territorio che cerca di ritagliarsi un posto al sole» o se non sia piuttosto «una legittima opzione scientifica che può essere documentata a partire dalla realtà dei fatti e delle fonti». Sua convinzione è che sia possibile identificare un’originale figura di san Francesco «proprio a partire da questo ambiente vitale, più conosciuto come la Valle Santa», naturalmente guardandosi da quelle derive interpretative di matrice ora devozionale, ora rigorista, ora accomodante che hanno interessato la figura del Poverello.

Individuando il proprio mentore in Giovanni da Parma, il frate che proprio da Greccio tenne testa ai vari tentativi di normalizzare la memoria del fondatore, don Domenico ha auspicato dai due giorni di riflessione all’Oasi Gesù Bambino un contributo «a cercare il volto di Francesco proprio nei suoi “originari intendimenti”», intendimenti che egli vede plasticamente simboleggiati dai santuari di Greccio, Fontecolombo e Poggio Bustone. A suo avviso, nei tre conventi «la Chiesa reatina ritrova la cifra indelebile della sua spiritualità e forse anche della sua identità ecclesiale».

Se Greccio addita la tenerezza di un’incarnazione povera e semplice a un mondo, quello di Francesco, dominato dalla «teologia della trascendenza e dell’onnipotenza di Dio», Fontecolombo è il luogo d’incubazione di quella «opzione dei poveri» che la Chiesa di oggi può rinvenire, oltre che nel Vangelo, proprio nella Regula redatta sul Sinai francescano. Quanto a Poggio Bustone, esso è il proscenio sul quale misericordia e perdono mostrano un risvolto antropologico di assoluto rilievo: «La misericordia non produce un cambiamento solo in colui che la riceve, ma anche in colui che la esercita. Una verità evangelica profonda, che Francesco ha intuito molto bene».

One thought on “Il vescovo Domenico: «Francesco da Rieti? Non è solo una provocazione!»”

  1. Gabriella Rinaldi

    I miei più vivi complimenti a Sua Eccellenza il vescovo Mons. Domenico Pomplili, finalmente è la prima volta che sento parlare di San Francesco avvicinandolo alla vita povera e semplice che amava e i nostri Santuari ne sono la testimonianza. No al commercio e alla ricchezza di chi si gongola che San Francesco è nato li e da dove è stato cacciato. Basta, finalmente speriamo che anche il Santo Padre desideri visitare questi posti perchè sono tutto ciò che San Francesco ha rappresentato e ciò che il Santo Padre predica. Scusate il mio sfogo saluti Gabriella Rinaldi

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