Il Centro Destra attacca: il vero buco è la Giunta Petrangeli

«Abbiamo taciuto a lungo perché il nostro giudizio non fosse confuso per un pregiudizio» ha detto il coordinato Pdl Antonio Cicchetti durante la conferenza stampa dei gruppi consiliari che si sono raccolti attorno alla candidatura di Antonio Perelli nelle scorse elezioni comunali. L’incontro fa seguito all’approvazione del Consuntivo 2012 del Comune di Rieti.

Il Centro Destra reatino dà un giudizio duro del primo anno di lavoro della nuova amministrazione. Carte alla mano, Giuseppe Diana e Antonio Perelli si fanno forti dei numeri e sostengono che il debito del Comune sia in aumento nonostante l’ente abbia goduto di maggiori entrate.

Un debito crescente che dovrebbe far rendere conto di come «la cittadinanza sarebbe stata bombardata da menzogne legate a una lettura distorta del pregresso, in termini di debiti di bilancio».

Secondo Perelli un esempio lo si trova nel rapporto con Asm. Al momento dell’insediamento di Petrangeli – spiega l’ex candidato sindaco – il Comune di Rieti «aveva un debito con l’Azienda per fatture emesse e non pagate pari a 24 milioni e 500mila euro. Attualmente – ha sottolineato Perelli – il debito (al di la delle contestazioni e delle transazioni e delle ipotesi di rivisitazione di accordi con le società partecipate) ammonta a 29milioni e 500mila euro».

Secondo Diana il problema è che si tagliano le spese (e ne sanno qualcosa gli oltre 200 precari mandati a casa che a vario titolo prestavano servizio in Comune), ma non si perseguono le entrate. L’ex assessore al Bilancio ha spiegato che il confronto delle entrate tributarie tra il 2011 e il 2012 è impietoso. «Si assiste ad una sostanziale riduzione di 1milione di euro, nonostante l’attuale amministrazione abbia incassato 14 milioni di Imu».

Anche sul fronte del recupero dell’evasione fiscale – hanno spiegato i consiglieri comunali – la Giunta Petrangeli cammina a velocità ridotta. I dati reali, ad esempio sul recupero della Tarsu, sono di molto inferiori alle previsioni.

Di conseguenza, ha concluso Perelli, «c’è una necessità immancabile, oggi, di portare avanti una politica che sia meno declamata e molto più realizzata».