Il bike sharing finirà nella ruggine?

Il dubbio c’era venuto lo scorso luglio. Ci domandavamo se i mezzi a disposizione del servizio di bike sharing alla lunga non finissero con il soffrire le intemperie. Ovviamente la domanda era retorica, perché l’alternanza di sole, pioggia, neve e varia umidità non poteva che portare ad un esito scontato. Sta venendo fuori la ruggine, e alla lunga il rischio è di rimanere senza servizio.

Il che sarebbe un peccato, pure al netto del deprimente senso di sconforto che prende di fronte ad ogni forma di spreco e pubblica incuria. Anche se limitata a poche stazioni e pensata forse più per il turista che per decongestionare il centro dalle auto, infatti, l’iniziativa non è del tutto spregevole.

Dà comunque un segnale positivo, parla di un potenziale invito al pedale e forse apre alla lontana prospettiva di un qualche potenziamento ciclistico in città.

Lasciate a marcire, invece, le biciclette concluderanno presto il proprio ciclo di vita nel segno dell’occasione persa e della trascuratezza per le cose di tutti, mentre tutti i discorsi sul trasporto leggero, sulla politica verde, e sulla città amica dei pedoni, verranno aggiunti al ricco capitolo del vaniloquio inconcludente.

E dire che basterebbero un telo o una tettoia per migliorare le cose. Anche se forse sarebbe meglio ancora la conservazione in un magazzino durante la brutta stagione, utile anche per una bella revisione, con lo smontaggio dei vari componenti, la pulizia, il controllo, l’eventuale sostituzione, la lubrificazione e la rimessa in servizio.

In fondo sono piccole cose, ma avrebbero il sapore perduto del rispetto per i soldi dei contribuenti. Ma forse di certi piatti s’è persa la ricetta, o si sono persi i cuochi.

Foto Grilli Parlanti di Rieti.