I “Grilli Parlanti” su Gala-Solsonica: salvaguardare i posti di lavoro, unica priorità

«In merito alla vicenda della Solsonica S.p.A. di Rieti, a seguito di una visita che ho effettuato venerdì 26 febbraio, ho depositato un’interrogazione Parlamentare ( http://aic.camera.it ) che chiede al Ministro di competenza di riaprire il tavolo di vertenza a livello nazionale per valutare nuovamente la questione ed evitare in tutti i modi che si perda forza occupazionale nello stabilimento».

A dirlo è il Deputato  e Portavoce del Movimento 5 Stelle Massimiliano Bernini, che spiega: «Come chi segue la vicenda già saprà, il rischio è che con l’acquisizione della Solsonica S.p.A. da parte di GalaTech, circa 130 operai potrebbero perdere il lavoro. Il piano di acquisizione firmato ai tavoli del MISE in presenza delle organizzazioni sindacali prevede che GalaTech applichi il diritto di precedenza degli operai già assunti da Solsonica in caso di assunzioni, ma non prevede nessun obbligo di assunzione. Il problema è grave e causato oltre che dallo stato di crisi che vive il nostro Paese ormai da alcuni anni, anche da certe politiche scellerate dell’Esecutivo che se da una parte sguinzaglia i suoi uomini sul territorio per annunciare prese di posizione in difesa dei lavoratori, a livello centrale attua scelte che vanno nella direzione contraria. Come ad esempio quelle prese nel cosiddetto di competitività del 2014, che ha rimodulato retroattivamente le tariffe incentivanti al fotovoltaico di fatto togliendo soldi al settore che di conseguenza subisce un’ulteriore crisi, nonostante a tutti siano note le potenzialità che potrebbero avere le energie rinnovabili nel nostro Paese».

«A tutto ciò – aggiunge Bernini – di recente, all’interno del provvedimento cosiddetto mille proroghe, si è approvato un ampliamento della riforma sulla tariffa elettrica che oltre ai privati coinvolge anche il reparto industriale agricolo e artigianale, e che disincentiva tutti quegli interventi di efficientemento energetico e autoproduzione di energia da fonti rinnovabili che avrebbero dovuto essere il nostro pilastro di una politica industriale energetica».