Parrocchie

Festa a Vazia per i 25 anni di Messa del parroco don Zdenek

Emozioni domenica scorsa a Vazia, per il venticinquesimo dall'ordinazione sacerdotale del parroco don Zdenek Kopriva

Emozioni domenica scorsa a Vazia, per il venticinquesimo dall’ordinazione sacerdotale del parroco don Zdenek Kopriva. «Scelsi di essere ordinato nella domenica di Pentecoste – dice il sacerdote – e 25 anni fa cadeva il 31 maggio. Oggi sono felice di essere qui, con tutta la mia comunità intorno, e anche con quelle di Grotti e Casette, dove sono stato in precedenza».

Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è arrivato anche il vescovo Vito Piccinonna, che ha presieduto la Santa Messa: «Caro Zdenek, siamo qui attorno a te per dire il nostro grazie al Signore per la tua vita e per il tuo ministero. È un giorno importante per la comunità di Vazia, viviamolo insieme con sentimenti di gioia e riconoscenza».

A concelebrare, tanti sacerdoti della diocesi di Rieti, e sui primi banchi i bambini che riceveranno Comunione e Cresima, accompagnati con gioia dai catechisti che li hanno accompagnati nel loro cammino. Posti in piedi in chiesa, affollata di fedeli e parrocchiani che non sono voluti mancare per assistere alla Santa Messa e formulare un affettuoso augurio al sacerdote.

«Siamo qui per prendere consapevolezza della bontà del Signore, e del suo Spirito di cui è piena la terra. Nella vita di ciascuno di noi e nella tua vita, caro Zdenek, voglio sottolineare il ruolo della grazia: mi piace infatti pensare che la grazia sia il primo dono di Dio nella nostra vita. La grazia che accompagna i nostri cammini personali e comunitari, le nostre esistenze: vorrei esortare te, caro fratello, a ripercorrere nelle prossime settimane, nei prossimi mesi e perché no anni, ciò che ha significato la guida della tua chiamata», ha detto monsignor Piccinonna nell’omelia. «Spesso anch’io, vedendo la vita di tanti confratelli laici o religiosi, mi sono sentito infinitamente piccolo: forse, Signore, avresti fatto meglio a chiamare altri, mi interrogo. Essere stati scelti è da un lato un motivo di vanto, dall’altro sappiamo che questa chiamata è finalizzata a un servizio, per il bene che riguarda gli altri e non noi stessi. II nostro sacerdozio è sempre orientato verso di Lui, e quando ci guardate, seppur con i nostri difetti terreni, guardate sempre Lui, il sommo sacerdote».

Per don Zdenek, da parte del vescovo Vito, l’augurio è di continuare a servire il Signore «con fedeltà e gioia», perché Lui «guarda dove noi non riusciamo a discernere, nella meraviglia dello Spirito che non obbedisce né alle nostre domande né alle nostre preghiere, ma solo ai desideri di Dio».

E nel giorno di Pentecoste, in cui il Cristo risorto appare ai discepoli impauriti, monsignor Piccinonna ha invitato tutti a non vergognarsi delle proprie paure, «perché possiamo comprendere anche le paure del popolo, di chi vive nell’incertezza del futuro o nella mancanza di lavoro».

Al termine della celebrazione, i ringraziamenti dell’Azione Cattolica diocesana formulati dalla presidente Fausta Tasselli: «Un grazie a don Zdenek che ci ha accompagnato in questi anni sia a livello associativo che personale insegnandoci a trasformare in ponti tunnel delle difficoltà. Tutti noi sappiamo come lui sappia fortemente amare tutti noi dell’Azione Cattolica». Presente anche un gruppo del Rinnovamento nello Spirito di Rieti. A ringraziare il sacerdote per il suo ministero, ovviamente, anche il consiglio pastorale e dell’intera comunità parrocchiale, rappresentati da Nadia Sinibaldi.

E don Zdenek commosso ricorda gli aneddoti del primo sentimento avvertito verso la vocazione, «quando ero un adolescente di 13 o 14 anni, e guardando il sacerdote dal pulpito pensavo che volevo essere come lui». Poi l’affermazione della vocazione, la difficile situazione politica del suo Paese d’origine, la Repubblica Ceca, e l’arrivo in Italia, trentatré anni fa. «Sono stato tra i primi ordinati da monsignor Delio Lucarelli, vescovo allora di Rieti, lo ringrazio e lo penso in questo momento in cui non sta bene in salute. Grazie a tutti voi per essere venuti, se non potrò salutarvi uno ad uno vi ho fotografati visivamente e sono felice della vostra presenza».

Dopo la sentita celebrazione, tutti nell’adiacente salone parrocchiale per cenare insieme con un rinfresco preparato con cura dalle signore della parrocchia. E naturalmente, non potevano mancare torta e brindisi come buon auspicio per tanti anni ancora di servizio sacerdotale.