Dove sarà il nostro cuore piccante?

Bisogna ammetterlo: la mente umana, dopo un po’, si abitua a qualunque cosa. Ad esempio a fine agosto ritorna la Fiera internazionale del Peperoncino. Il primo anno la polemica fu feroce. Addirittura c’era la fazione di “Quelli che il peperoncino glielo metterebbero proprio lì”.

Ma giunta alla terza edizione, la manifestazione incontra sempre meno resistenza. Sarà perché il sottobosco politico dell’evento, ultimamente, se ne sta un po’ in disparte? Sempre attivi, ma più nascosti, i manovratori sembrano aver scelto di mettersi comodi nelle retrovie. Forse per dare la possibilità alla vecchia opposizione in Comune, passata al governo, di fare “buon viso a cattivo gioco”.

Magari la scelta ha a che fare con un certo fair play politico. Che sia modo come un altro per far respirare i gattopardi, per dargli la possibilità di coltivare in pace il proprio orticello?

Difficile dirlo. Più facile invece verificare quanto le critiche di ieri restino valide anche oggi. La principale rimane la macroscopica estraneità del peperoncino alla città. Nell’ultimo triennio sono stati fatti sforzi incredibili per fondare, dimostrare, rinsaldare il legame tra Rieti e la spezia. Ciò nonostante, l’evento continua a sembrare stonato e innaturale.

La fiera, infatti, sarà pure entrata nelle abitudini dei reatini, ma come distrazione, intrattenimento, sollazzo. Viene vissuta come una delle tante sagre estive inventate, con la variante del “respiro internazionale”. Di colture e culture (ammesso che esistano!) del peperoncino, infatti, non si vede nemmeno l’ombra. Qualcuno, è vero, si è messo a cavalcare l’onda, ma per il resto? Dove sarà il nostro cuore piccante?

Tanta propaganda sembra essere stata inutile: l’operazione rimane aliena, forzata, calata dall’alto. Un vizio privato che gli organizzatori sono riusciti a gonfiare a dismisura, riuscendo ad occuparci la città. Anche se, finora, non sembra aver prodotto i benefici risvolti in fatto di crescita e sviluppo che le erano stati promessi.

Ma non c’è da disperare, forse questo è l’anno buono. Ad aprire l’evento dovrebbe esserci addirittura il ministro per le Politiche Agricole e Forestali Nunzia Di Girolamo. E qualcuno sospetta che potrebbe arrivare anche Zingaretti con l’elicottero. Sennò che Fiera del Peperoncino sarebbe?