Don Domenico: «La libertà non è il dolce far niente, ma il lavoro delle proprie mani»

«Il lavoro non è semplicemente il modo per arrivare alla fine del mese, è anche il modo in cui l’uomo esprime compiutamente se stesso».

È il discorso fatto dal vescovo Domenico ai lavoratori della Centrale del latte di Rieti, in occasione della visita fatta all’azienda lo scorso 17 giugno. «L’uomo – ha aggiunto mons. Pompili – è fatto per esprimersi attraverso il lavoro delle proprie mani. La mano è una vera e propria architettura, un computer, ha una grande complessità. Ci dice la creatività, la laboriosità, la fantasia, la capacità dell’uomo di tradurre in azione quello che pensa. Per questo Paolo (siamo in un tempo in cui il lavoro era riservato agli schiavi) tesse l’elogio di chi lavora con le proprie mani».

«La libertà – ha concluso don Domenico – non sta nel dolce far niente, ma nel lavorare con le proprie mani. Chiediamo al Signore che questa evidenza così elementare, ma che ai nostri giorni, anche grazie a una finanza “impazzita” e “creativa” si va perdendo, possa essere di orientamento alla nostra vita, e far sì che gli sforzi di ciascuno possano trovare sviluppo negli anni che verranno».

Foto di Massimo Renzi.