Degrado e abbandono all’ex distributore della famiglia Sacco

Da tempo si vedeva che l’area è in progressivo peggioramento, ma con il furto dei manicotti delle pompe e gli altri danni portati a quanto rimane del distributore di carburanti della famiglia Sacco a Porta d’Arci è esplosa una nuova polemica sul degrado degli spazi urbani di Rieti.

Il “relitto” dell’attività commerciale, durante il giorno è cannibalizzato dalle auto in sosta, e non è un bello spettacolo. Ma che manchi la mano amorevole di Giovanni Sacco lo si vede anche dalla sporcizia a terra, dalla siepe disordinata, dal senso si sconfortante abbandono che prende ogni volta che si passa da quelle parti. Una situazione da “terra di nessuno” che sommata allo stato dell’altra ex pompa dirimpettaia ha spinto l’Ascom a prendere posizione: «Siamo a Porta d’Arce, uno degli ingressi storici della città, e a pochi passi dal fiume, altro sito di grande bellezza. Cosa aspetta il Comune a imporre ad Erg e Total la bonifica dei siti e il ripristino dei luoghi?» chiede infatti Nando Tosti dalle colonne de «Il Messaggero».

«Stanno passando mesi, anni – aggiunge il presidente dell’associazione dei commercianti – senza che nessuno si muova. Credo che se quei luoghi fossero ripuliti poi ci si potrebbe insediare qualche piccola attività, magari a servizio del fiume. Ma bisogna premere perché chi ha l’obbligo di sistemare quelle aree lo faccia, senza attendere chissà quanti anni».

E a stretto giro arriva il commento di Antonio Sacco: «Quando chiedemmo a Total Erg S.p.A. di riqualificare l’impianto, per dare attenzione a quest’angolo caratteristico della città, abbiamo ricevuto solo risposte negative. Ringrazio Tosti per l’attenzione prestata al problema e spero che le prossime idee e attività vadano verso la vera riqualificazione dell’area, guardando con attenzione alle mura medievali ed alla storia bella e popolare del quartiere. Da buon abitante di Porta d’Arce guarderò con sensibilità ed attenzione gli sviluppi».