Costini, “Prima l’Italia”: basta con l’Europa maestrina

Ieri un cinema Adriano stracolmo (oltre 1500 persone provenienti da tutta Italia) ha salutato il lancio ufficiale di “Prima l’Italia”, il movimento identitario nato a settembre ad Orvieto, dalla volontà di Gianni Alemanno e di tanti amministratori e quadri locali decisi a dare una risposta alla domanda di buona politica proveniente dal territorio.

«Ieri non speravamo – ha dichiarato Chicco Costini – membro del direttivo costituente di Prima l’Italia – ne potevamo immaginare un’affluenza di quelle dimensioni, altrimenti avremmo scelto una location più grande. Purtroppo tanta gente è dovuta rimanere fuori perché, pur avendo stipato il cinema in ogni ordine e posto, non c’era fisicamente spazio. Eppure nessuno si è lamentato, l’entusiasmo era palpabile, la voglia e la volontà di ricominciare un cammino che sembrava doversi interrompere per un mondo, per la destra sociale, e che oggi ha ritrovato un leader, Alemanno, una classe dirigente ed una comunità è stata più forte delle difficoltà logistiche».

«Credo – ha aggiunto Costini – che il dato fondamentale sia che senza un deputato, senza potere, senza un partito, solo grazie all’impegno gratuito e disinteressato dei militanti, praticamente autoconvocati, siamo riusciti a metter in piedi la più grande manifestazione del centrodestra degli ultimi anni. Centinaia di donne ed uomini mossi solo dalla voglia di impegnarsi per la propria Nazione. Finalmente, dopo 20 anni di politica-immagine, siamo tornati a parlare la nostra lingua, ad alzare le bandiere di valori ed ideali che ci hanno caratterizzato dagli anni del movimento giovanile».

«Basta  ha detto ancora Costini – all’Europa maestrina, che ci impone i compiti a casa, che parla di pareggio di bilancio con l’unico interesse di salvaguardare il potere delle banche; l’Euro, le politiche recessive della BCE e del FMI, non sono un dogma. Prima l’interesse dell’Italia, prima la salvaguardia del popolo, altrimenti questa Europa non ci interessa. Non possiamo dirci soddisfatti perché si abbassa lo spread, mentre un giovane su due non ha lavoro, mentre migliaia di piccoli imprenditori sono costretti a chiudere».

Secondo il membro del direttivo costituente di Prima l’Italia «Non possiamo accettare che in Italia si chiuda l’ILVA, perché non rispetta le norme ambientali, e poi continuiamo ad importare merci da paesi che non hanno garanzie ne per la difesa dell’ambiente, ne per la sicurezza dei lavoratori; ci accusino pure di protezionismo, ma o si ferma questa concorrenza sleale da parte della Cina e dei paesi cosiddetti emergenti, o si mettano in campo norme di salvaguardia della nostra produzione locale. Basta anche con il finto buonismo degli immigrazionisti, di coloro che piangono lacrime di coccodrillo sui morti di Lampedusa, ma che sono gli stessi che favoriscono i viaggi della speranza. Aprire le frontiere a milioni di disperati, che arrivati in Italia andranno a dormire sotto i ponti o nei carceri sovraffollati del nostro paese, non è solidarietà, ma ipocrisia pelosa».

«Regolamentare i flussi migratori è un dovere, nei confronti del nostro popolo ma anche di questi disperati; ribadire che chi arriva deve rispettare usi, leggi e cultura della nostra terra è un dovere verso la nostra identità. Prima l’Italia nasce per ribadire che oggi il primo interesse deve essere il bene della Nostra Patria, del nostro popolo. Noi saremo disposti a continuare il nostro percorso con chiunque si ritroverà in queste battaglia. Oggi è finita l’epoca dei tatticismi, oggi rinasce un movimento Nazionale ed identitario che ha come unico fine il bene del nostro popolo. Da oggi – ha concluso Costini – la nostra battaglia metterà Prima l’Italia».

Anche a Rieti, che ha partecipato alla manifestazione di Roma con oltre 50 persone, parte ora lo sforzo organizzativo, che vede in prima linea Area Rieti e i suoi quadri, per costruire un movimento locale che ponga al primo posto gli interessi del popolo.