È giunta al termine la terza edizione del corso extracurricolare “Il cinema va a scuola”, svoltasi come consuetudine presso l’istituto comprensivo statale Minervini Sisti di Rieti, destinatari gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado
L’ appuntamento conclusivo si è tenuto presso l’aula magna della “Basilio Sisti” nella mattinata di lunedì 23 maggio, alla presenza del coordinatore artistico del progetto Angelo Desideri, del dirigente scolastico Carla Felli, degli insegnanti di lettere delle terze classi. Presenti anche il direttore dell’Archivio di Stato Roberto Lorenzetti e l’assessore alla Cultura del Comune capoluogo Anna Maria Massimi, che ha rivolto il saluto ai ragazzi e agli operatori, mentre il vescovo Domenico Pompili, impossibilito a presenziare, ha inviato i suoi auguri, ripromettendosi di poter passare appena se ne ripresenterà l’occasione a incontrare la comunità scolastica.
Il cineforum, che ogni anno si concentra su una particolare tematica, in questa terza annualità ha avuto come tema conduttore il rispetto e l’inclusione delle diverse culture e in questa direzione ha guardato il cineforum di approfondimento, svolto da ottobre a maggio, con la visione guidata di tre pellicole: Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana, Quasi amici di Olivier Nakache ed Éric Toledano, infine Ameluk di Mimmo Mancini.
E proprio quest’ultimo è stato l’ospite d’onore di questo incontro conclusivo. Attore di teatro, cinema e tv, Mimmo Mancini, interprete, autore e regista di Ameluk, lungometraggio incentrato in particolare sull’integrazione degli stranieri e sul dialogo interreligioso, di cui è stata riproiettata in aula magna la parte iniziale, si è intrattenuto con i ragazzi nell’affrontare, in modo confidenziale, i temi al centro del progetto. Per il registra pugliese un ritorno gradito a Rieti, una città che ama molto e che frequenta professionalmente da tempo.
Punto nevralgico del laboratorio cinefilo è stata l’ideazione e realizzazione di uno spot a carattere sociale interpretato dagli alunni, con la supervisione del filmmaker Maurizio Rossi, che ha curato riprese, montaggio e regia dei due brevi filmati, in cui si “pubblicizza” la capacità di ascoltare i veri drammi dei compagni e, nella metafora del suono (qui l’intervento delle classi di strumento musicale e dell’orchestra d’istituto), impegnarsi a creare armonia raggiungendo “tutta un’altra musica”.
Un grazie molto sentito va all’insegnante responsabile del progetto all’interno del team docente della “Sisti”, la professoressa Elisabetta Galassetti, per aver sapientemente coordinato le varie fasi dell’intero laboratorio insieme ai colleghi di lettere.