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“Ciò che vuoto non è”: esce il libro di don Marco Pozza

Esce per le edizioni San Paolo l'ultimo libro di don Marco Pozza, una toccante riflessione su fede, vita e fragilità alla luce del “vuoto” dei mesi di pandemia

Il vuoto: «Mesi di vuoto dappertutto: dentro, fuori, in basso, qualcuno temeva pure lassù. Non è stato così: eppure “benvenuti alla resa finale!” hanno pensato in tanti». È davvero necessario riempire ogni vuoto a tutti i costi? E se quel vuoto fosse stata una misura: “Quanto ti manco?” In una casa, l’unica stanza piena è quella vuota: è tutta colma del suo vuoto, di se stessa. Perché, dunque, riempirla a tutti i costi?

Nel libro Ciò che vuoto non è don Marco Pozza ripercorre gli articoli del Credo alla luce del vuoto dei mesi appena trascorsi: «L’uomo ha diritto di voto, la bellezza ha diritto di vuoto per brillare» scrive. Che nome dare a quel vuoto? Per chi crede il vuoto è una mancanza piena di nostalgia, per chi non crede è un’esperienza mistica: certe domande, comunque, hanno bisogno di vuoto attorno per respirare. Ripartiamo, dunque! Da quel sepolcro che le donne, a Gerusalemme, hanno trovato vuoto il mattino di Pasqua: da allora quella cristiana è una fede fondata sul vuoto, è fede che ha diritto di vuoto. Tra memorie paesane e sprazzi d’attualità, l’autore si concede delle lezioni di lentezza per cercare una risposta alla domanda che ci interpella ovunque, soprattutto sul ciglio dell’afflizione: “Perché credere quando attorno è buio?” Nell’emergenza il Vangelo è uno spicchio di luna a forma di falce: la parte fulgente illumina quella oscura. Che vuota non è.

Marco Pozza (Calvene 1979) è sacerdote, teologo e parroco di una patria galera del Nord-Est d’Italia. Ha scelto di far abitare il suo sacerdozio nella periferia, laddove il contrasto tra vita e morte, bene e male, speranza e angoscia appare più evidente. Autore spirituale tra i più apprezzati del panorama nazionale, con San Paolo ha scritto una trilogia sulla figura di Cristo: L’imbarazzo di Dio (2015), L’agguato di Dio (2016), L’iradiddio (2017). A seguire Il contrario di mio (2018) e Il balzo maldestro (2020). Con Papa Francesco ha ideato e condotto tre programmi televisivi: Padre nostro, Ave Maria e Io credo, dai quali sono nati altrettanti libri scritti assieme al Santo Padre, editi da Rizzoli e tradotti in tutto il mondo. Su richiesta del Santo Padre, assieme alla parrocchia del carcere di Padova ha scritto i testi della Via Crucis 2020, celebrata in una piazza San Pietro deserta. È uno dei conduttori de Le ragioni della speranza, rubrica di RaiUno nel programma A Sua Immagine. Nel 2016 è stato insignito del Premio Biagio Agnes e nel 2020 gli è stato conferito il Premio Paolo VI – Civiltà dell’amore.