C’è vita su Marte

Abbiamo la prova, è scientificamente dimostrato: c’è vita su Marte. E non sono servite sonde, indagini spaziali o pericolose missioni senza ritorno per avere la “prova provata”. Ha sbagliato chi fin’ora ha scrutato il cielo. È sufficiente una osservazione tutta terrestre: basta guardare a Rieti in questi caldi giorni di fine luglio.

Come può il pianeta rosso essere privo di vita se pure un ambiente lunare e ostile come il centro storico di Rieti riesce ad essere animato? Magari non sarà vita intelligente, ma qualche batterio o qualcosa di simile al muschio su Marte ci dovrà pur essere!

Scherzi a parte: qualche volta la città centro d’Italia riesce davvero a sorprendere. I reatini passano per gente scettica, diffidente, disincantata. Si dice spesso che a Rieti “non ci attacca nulla”. Per una volta dobbiamo ricrederci. Forse il problema è sempre stato nella mancanza delle proposte giuste. Forse il potenziale della città è rimasto inespresso per anni a causa di tentativi fuori misura, di eventi con troppe pretese, di iniziative calate dall’alto che con Rieti non c’entravano nulla.

Quando invece si cerca l’interazione con la città e si prova a valorizzare i suoi spazi e sue le possibilità tutto cambia. La gente esce di casa, va a vedere, va a curiosare. E sembra che le proposte non bastino mai. Chi era scettico attorno alla sovrapposizione tra le “Osterie dei Pozzi” e “Rieti Invasioni Creative” durante lo scorso fine settimana si è dovuto ricredere. Non solo nei vicoli sotto via Garibaldi si girava a fatica, ma tra fritti e arrosticini pare siano stati felici anche gli incassi.

E il tutto senza togliere efficacia alla proposta culturale messa insieme dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, dall’Assessorato alle Culture del Comune di Rieti e dall’Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio. Gli spettacoli allestiti dentro e fuori il teatro Vespasiano hanno trovato il proprio pubblico senza difficoltà. Alla fine della serata, in tanti hanno vissuto gli eventi con continuità, senza porsi troppo il problema di chi facesse cosa. Sarà perché a differenza di certe feste “secolari” del passato, gli organizzatori hanno fatto la loro proposta senza far troppo sentire “la voce del padrone”?

Pensatela come volete, ma accontentiamoci: per una volta la città sembra aver imbroccato la via buona: il connubio tra artisti di importazione e produzioni locali sembra funzionare abbastanza bene, e c’è da sperare che anche altre voci presenti in città possano trovare presto un loro spazio.

Nel frattempo, per non passare l’attesa in ozio, poniamoci una domanda: queste serate estive, oltre a meriti sociali e culturali, avranno pure un qualche potenziale commerciale? Difficile dirlo. Di sicuro qualche gelato e qualche bibita in più del solito sarà stata venduta. Quanto al resto dev’essere mancata… la solita cabina di regia!