Carcere, Osapp: pensavamo ad un sit-in. Ma prevale il rispetto

Domenica 1 dicembre alle ore 10,30 presso la casa circondariale Rieti, alla presenza delle più alte cariche dell’amministrazione penitenziaria e cittadine, in memoria del Magistrato Rocco Chinnici verrà inaugurata la sala colloqui avvocati e magistrati intitolata proprio alla memoria del valoroso magistrato padre del pool antimafia.

Grazie all’impegno dell’associazione Santa Barbara nel mondo e del Direttore della Casa circondariale Vera Poggetti e di tutto il personale di Polizia Penitenziaria, verrà posta una targa che verrà scoperta dalla figlia del magistrato Caterina Chinnici, Capo del Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia.

Sarà presente inoltre il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino, il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Maria Claudia Di Paolo, il Prefetto della provincia di Rieti Chiara Marolla, il vescovo di Rieti Mosignor Delio Lucarelli e tutte le più alte cariche militari e civili cittadine.

«Nonostante la struttura sia stata aperta da più di quattro anni, nonostante la popolazione detenuta al suo interno arrivi a 320 reclusi, ancora manca l’assistenza sanitaria h24 (personale medico presente fino alle ore 20), situazione di estrema gravità poiché, quasi tutte le notti bisogna fare ricorso alla Guardia Medica per qualsiasi esigenza sia essa più o meno grave». A parlare sono il segretario provinciale e quello locale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria) Francesco Spognardi e Enrico Bianchetti in animo, proprio per l’occasione dell’arrivo a Rieti dei più alti vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, di organizzare un sit-in in comune accordo sindacale dinanzi all’istituto penitenziario «per mettere in risalto con maggiore attenzione le gravi problematiche in cui versa l’istituto cittadino».

«Situazione questa – proseguono Francesco Spognardi e Enrico Bianchetti – che solo al grande impegno profuso dal personale di Polizia Penitenziaria che opera nella struttura carceraria giorno e notte che fino ad oggi si sono scongiurate anche situazioni che potevano avere dei risvolti tragici. Manca personale nel ruolo dei sottufficiali, nonostante più volte richiesti l’Amministrazione che non ha mai posto rimedio a tale problema; manca il personale nel comparto contabile, solo due ragionieri presenti; mancano i fondi per tutto ciò che concerne la manutenzione degli automezzi, congegni di sicurezza (radio, porte elettriche ecc), manutenzione automezzi e rifornimento degli stessi».

«Quale migliore occasione per porre all’attenzione dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria la situazione del carcere reatino che viene pubblicizzato come modello da seguire per la tanta osannata sorveglianza dinamica, carcere all’avanguardia?» si chiedono i due sindacalisti che, «per non infangare e far passare in secondo piano questa giornata in memoria di un grande uomo dello Stato», hanno deciso di non dare seguito al sit-in in programma.