Capitale della cultura? Subito alla stanga, amici materani…

Cari amici di Matera, neo capitale europea della cultura per il 2019, se accettate un consiglio disinteressato, finitela con i festeggiamenti e rimboccatevi le maniche. Infatti, c’è davvero poco da festeggiare dinanzi alla sfida che avete davanti a voi. Innanzitutto perché il 2019 è così lontano da poter costruire l’alibi perfetto per rinviare a domani (si fa per dire) quello che può essere realizzato già oggi (idem).
Guai a ogni forma di rinvio, a cominciare da un chiarimento con il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, su come procedere fianco a fianco, enti locali e governo. Se solo pensiamo alla stretta di bilancio imposta da Renzi alle Regioni (e qualche buona ragione la conosciamo) un po’ temiamo per questa avventura europea. Si dirà che i fondi europei basteranno per fare bella figura. Staremo a vedere.
Di sicuro, auguriamo ai nostri amici materani di non finire in un vortice stile Expo 2015. Cioè fra il veleno delle tangenti e le insidie dei Tar. Perciò, festa per un giorno e da bravi e tosti lucani, subito alla stanga. Come quei vostri (nostri) vecchi muli che non abbandonavano mai i vostri (nostri) poverissimi nonni. Simbolo anche loro di un mondo che non c’è più, ma che fra i Sassi conserva intatto il fascino di una miseria che ha saputo riscattarsi.