Botta e risposta tra i consiglieri Fiorenza e Cascioli

Comune Rieti

Come da consolidata tradizione, giovedì è la giornata degli gnocchi, venerdì il giorno del comunicato stampa di Sonia Cascioli (o del suo ghostwriter). Generalmente, data la frenesia declamatoria del consigliere d’opposizione, che s’accompagna ad una sconfortante pochezza politica inversamente proporzionale alla bramosia del consigliere di strappare un titoletto sui quotidiani, evito di risponderle. Stavolta, però, essendo chiamato in prima persona, non posso esimermi.

Cascioli (o il suo ghostwriter) mi accusa di essere “privo di qualsiasi forma di autocritica” (e da che pulpito…), per un comunicato in cui si stigmatizza il comportamento dell’opposizione, che nel corso dell’ultima assise comunale ha preferito abbandonare l’aula invece che assumersi le proprie responsabilità di fronte alla cittadinanza.

“Ma caro Fiorenza” scrive il consigliere (o il suo ghostwriter) con la consueta gradevolezza di stile che la contraddistingue, “quando la Massimi (PD) ha fatto il suo intervento richiamando la Giunta al rispetto del ruolo del Consiglio comunale, dormivi? Quando il consigliere Quattrini (PD) ha sottoscritto la denuncia della Massimi, dormivi? Quando il consigliere Barbante (PD) ha manifestato apertamente il proprio dissenso fino ad astenersi dal voto per diversi provvedimenti, dormivi? Quando il presidente della commissione bilancio ha dichiarato, in nome e per conto di ben 3 gruppi consiliari di maggioranza, di astenersi dal voto pur rimanendo in aula per non far mancare il numero legale, dormivi?”

Un attacco, questo, che merita un paio di precisazioni.

1 – Le parole di critica all’opposizione – che condivido e sottoscrivo – non sono state redatte da me, ma sono contenute in un documento approvato all’unanimità dal coordinamento comunale del Pd (come dire, nel caso, a dormire, eravamo in tanti). Se esprimere una propria opinione stimola in lei (o nel suo ghostwriter) risposte che non entrano nel merito, ma si limitano all’attacco personale, mi permetta di sottolineare quanto questo dia la misura di una sua scarsa attitudine al confronto politico.

2- Strumentalizzare le parole di consiglieri del gruppo PD, per rivolgerle contro di me, è un trucchetto dialettico tanto mediocre quanto inutile. Premesso infatti che, vivaddio, nel mio partito c’è libertà di dissentire, le parole pronunciate in aula da Massimi e Quattrini non sono affatto un sostegno alla scelta dell’opposizione di lasciare i lavori del consiglio. Da consiglieri dotati, loro, di onestà intellettuale, non nascondono i problemi, che ci sono, sotto il tappeto, ma li palesano, sottolineando però anche come le scelte di politica economica di questa amministrazione siano il risultato delle pesanti responsabilità di chi ora siede all’opposizione. Cara Cascioli (o caro ghostwriter), insomma, io non dormivo, ma lei, di sicuro, non c’era.

3- Non essendo presente ai lavori del consiglio, poi, Cascioli non sa che il consigliere Barbante si è astenuta su alcune delibere per manifestare il proprio disagio dovuto al fatto di non conoscere appieno gli argomenti in discussione, mandando così un legittimo segnale alla giunta. Una cosa che è un filino diversa dal “dissentire” dal merito dei provvedimenti. Ma, si sa, Cascioli (o il suo ghostwriter) sono campioni del mondo di strumentalizzazione.

4 – In merito alla scelta dei quattro dissidenti, serve davvero sottolineare che c’è un evidente divergenza di opinione tra me e loro? No, non serve.

Evitare attacchi personali, e incentrare lo scontro politico, anche duro, sul merito delle questioni, è una buona regola cui non si dovrebbe derogare. Il resto, è chiacchiericcio inutile, che al limite interessa noi addetti ai lavori, ma di certo non i cittadini.