Chiesa di Rieti

A Borbona sepolto fra Claudio Lopez, il ricordo dei fedeli di Cittaducale

Spentosi a 68 anni per un male inesorabile, in tanti si sono stretti nella preghiera di suffragio per il sacerdote cappuccino che aveva trascorso vari anni nel reatino

La sua volontà era di riposare nella tomba di famiglia, al paese natale. E a Borbona è tornato per essere sepolto il cappuccino fra Claudio Lopez.

«Lo vogliamo ricordare con il suo sorriso, la sua severità, la dolcezza e quella forza d’animo che lo ha sempre contraddistinto e che oggi ci lascia in dote. Lo ricordiamo come lui avrebbe voluto, attraverso uno dei suoi sermoni, sempre ricchi di significato e mai banali»: così i borbontini ricordano il compaesano che aveva indossato l’abito francescano nell’ordine dei Frati Minori Cappuccini, spentosi a 68 anni di età il 26 luglio in una clinica a Fonte Nuova di Tor Lupara. Nella struttura della Sabina romana il sacerdote era stato ricoverato nella fase finale del male inesorabile che lo aveva colpito, trasferito dall’infermeria provinciale di Centocelle, a Roma, dove si trovava in questo suo ultimo anno di vita.

E nella parrocchiale del popolare quartiere romano, intitolata a san Felice da Cantalice, è stato celebrato il funerale mercoledì mattina. Di qui la salma del religioso ha raggiunto Borbona, dove in tantissimi lo hanno salutato in una seconda liturgia funebre svoltasi presso la chiesa di Santa Maria Assunta, nella piazza principale del paese, prima della sepoltura al locale cimitero.

Nella sua nativa terra reatina padre Claudio aveva trascorso molti anni ed era particolarmente legato ai fedeli di Cittaducale, avendo per anni animato il convento di Santa Maria del Monte. Negli ultimi tempi, rimasto solo, faceva vita di comunità con i confratelli di Rieti, a Colle San Mauro, dando anche una mano alla cappellania dell’ospedale San Camillo de Lellils, ma continuava a gestire il convento civitese, che costituiva un punto di riferimento spirituale importante per la comunità cristiana di Cittaducale, finché non ne è stato ceduto l’utilizzo alla comunità claustrale delle Clarisse Cappuccine Eremite che attualmente abitano il complesso.

Diversi civitesi hanno si erano mantenuti in contatto con lui anche negli ultimi quindici anni, in cui aveva girato vari conventi (San Giovanni Campano, Bracciano, Terracina), e pure in questo ultimo anno in cui ha lottato contro la malattia. E in tanti, anche a Rieti e Cittaducale, oltre ai compaesani di Borbona, si sono uniti nella preghiera di suffragio.