Avenali: «in dirittura di arrivo la Settimana delle aree protette»

È in dirittura di arrivo la Settimana delle aree protette, la manifestazione indetta da Europarc, la Federazione Europea dei Parchi che, dal 24 maggio al 2 giugno, ha voluto valorizzare e rilanciare il ruolo delle aree protette come strumenti di tutela ma anche come opportunità di uscita sostenibile dalla crisi. Diverse sono le iniziative che verranno organizzate nel fine settimana (maggiori informazioni sul sito dell’Agenzia Regionale dei Parchi: http://www.arplazio.it/) in tutta la regione che, con 6 aree protette nazionali e 61 tra parchi urbani, parchi regionali e riserve naturali, risulta avere il 12,39% del proprio territorio sotto tutela: si tratta di oltre 213.630 ettari che arrivano a 280mila conteggiando anche le aree private.

«Un buon punto di partenza» dichiara Cristiana Avenali, Consigliera in Regione del gruppo Per il Lazio, «ma che la Regione dovrà saper valorizzare e rilanciare in maniera convinta nel prossimo futuro. L’attuale crisi economica colpisce in modo pesante ogni settore, basti pensare che solo nella nostra regione negli ultimi dieci anni le aziende agricole si sono dimezzate, passando da 190mila a 97mila (-49%): meno posti di lavoro, che significa anche impoverimento delle produzioni locali, spesso veri e propri presidi per la valorizzazione delle nostre campagne. Per questo è necessario ripartire dai Parchi e dalle aree protette per un vero e proprio Green New Deal, un piano che punti a costruire una Regione capace di futuro, che punti sull’ambiente, sul lavoro ed i beni comuni. Ma tutto ciò si può fare mettendo un chiaro stop alla cementificazione, che ogni anno consuma 987 ettari di terreno, e che punti su una nuova strategia su aree protette come Lepini, Tolfa e lo stesso Tevere, riqualificandone le acque e trasformandolo in un’esperienza di respiro internazionale».

«Quello che serve» conclude Avenali «è una decisa riorganizzazione di tutto il sistema dei Parchi, a partire da una nuova Legge regionale che preveda il riordino degli enti esistenti e garantisca l’uscita dal commissariamento, conseguenza di otto anni di inerzia e di miopia politica che ha caratterizzato la Regione Lazio e che ha arrecato danni al consolidamento di una seria politica di tutela ambientale e di sostegno allo sviluppo delle comunità locali. È una visione che chiede scelte politiche precise, come lo stanziamento di risorse per la valorizzazione delle aree soggette a tutela, incrementandone il numero, una gestione adeguata dei parchi attraverso l’approvazione dei piani di assetto e rilanciando sulla copianificazione che, quando applicata, ha dato ottimi risultati».