Accuse di peculato in Comune. Cicchetti: ci vuole prudenza

«Caro Antonio, ti sfiora il dubbio che il funzionario di cui parli possa essere stato indotto in errore dal cittadino che, per ottenere determinati benefici, potrebbe aver fornito false dichiarazioni sulla sua situazione economica?»

Lo domanda Antonio Cicchetti (Pdl) ad Antonio Sacco, in calce allo sfogo che quest’ultimo ha pubblicato sul nostro portale. Poche righe che riproponiamo perché sembrano essere le uniche a rompere il silenzio dei protagonisti della politica locale sulla vicenda della denuncia per peculato di una funzionaria dei Servizi Sociali.

«Il richiedente – spiega Antonio Cicchetti – deve infatti produrre un’autocertificazione che è soggetta, se c’è personale comunale disponibile, a verifiche a “campione” su una platea di circa 2200 assistiti. Non intendo fare difese d’ufficio ma il funzionario in discussione è in servizio da 34 anni e non è mai stato sfiorato da dubbi circa la propria fedeltà all’Ente. Ecco perchè mi permetto di suggerire prudenza! Sarà il PM a dover dimostrare che ha commesso un qualsivoglia reato e non il soggetto a doversi discolpare».

«Lo dico – prosegue Cicchetti – sulla base dell’esperienza vissuta nel dopo-tangentopoli quando si chiusero i processi a carico di svariate persone e il Comune dovette rimborsare le spese legali a quanti furono assolti privando il bilancio delle relative cifre. Fu un bagno di sangue! Peggio andò al Comune dell’Aquila che, alla pronuncia delle sentenze definitive, dovette pagare 1.300.000.000 di lire. Il PM Tragnone, infatti, aveva disposto arresti in massa per un’indagine finita col 90% di imputati assolti».

«Puoi chiedere conferma all’allora Sindaco Antonio Centi (PD) – conclude Cicchetti – tuttora “operativo” in politica».

2 thoughts on “Accuse di peculato in Comune. Cicchetti: ci vuole prudenza”

  1. Marco Acorte

    nell’articolo di frontiera citato in questo articolo si legge: “La complessa indagine, terminata in questi giorni, ha permesso agli Agenti di accertare che il funzionario dei Servizi Sociali B. P., pur conoscendo la situazione patrimoniale dei due coniugi, ha consentito la fruizione dell’assistenza sociale ai predetti, garantendo anni di vitto ed alloggio ai due coniugi che sono costati alla collettività oltre 40.000 Euro.”

    fonte: http://www.poliziadistato.it/articolo/view/29611/

  2. Gabriele Bariletti

    Antonio Cicchetti, in un caso di assodate false dichiarazioni di un “non cittadino italiano” alla stessa funzionaria, fattale notare l’aporia per la quale se il “non cittadino” dichiara su ISEE redatto da un Caf di artigiani reatini un reddito familiare per il 2011 di 758 euro e la di lui moglie paga, certificato, un affitto annuo per 4800 eruro la dichiarazione è certamente mendace, al sottoscritto ella rispose: non possiamo fare accertamenti se non a campione casuale altrimenti risulterebbero discriminatori!

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