Unità dei cristiani, una settimana per pregare

Si apre il 18, domenica prossima celebrazione in Duomo.

Torna l’appuntamento, che la tradizione ecclesiale fissa a gennaio tra i giorni 18 (in cui ricorreva nel vecchio santorale la Cattedra di san Pietro) e 25 (festa della Conversione di san Paolo), dedicato alla causa ecumenica. La Settimana di preghiere per l’unità dei cristiani, nata inizialmente in ambito protestante e poi accolta da cattolici e ortodossi, costituisce il momento comune, per tutti i discepoli di Cristo, con cui unirsi alla sua supplica “perché tutti siano una cosa sola” da lui elevata al Padre prima della passione.

Un aspetto, quello dell’ecumenismo, non così sentito, a dire il vero, nell’ambiente reatino, dove le presenze cristiane diverse dalla predominante componente cattolica sono assai esigue: per quanto riguarda il mondo protestante, qualche comunità del filone evangelical (tra cui spicca come unico luogo di culto strutturato in modo visibile quello della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, presente con il proprio edificio a Molino della Salce), mentre va detto che la presenza ortodossa, con l’emigrazione dai Paesi dell’Est europeo, va pian piano crescendo anche da noi, pur se non sono ancora presenti comunità locali strutturate e i fedeli delle Chiese d’Oriente in alcuni casi fanno riferimento alle comunità di Roma o altre città.

Al di là dello svolgere momenti di incontro ecumenico coi “fratelli separati” (di cui pure si sono avute saltuarie esperienze in passato anche a Rieti), questa Settimana di gennaio va comunque considerata un momento da non far passare sotto silenzio: i cristiani non possono esimersi dal ricordarsi dell’ansia pro unitate che, specialmente dopo il Vaticano II (del cui cinquantenario si fa memoria in questo Anno della fede), costituisce un dovere per la Chiesa universale.

È bene, perciò, che comunità parrocchiali e religiose tengano presenti gli spunti proposti dagli organismi competenti e si ricordino di unirsi alla preghiera per la piena unità fra tutti i battezzati: un’intenzione appropriata non dovrà mancare nelle assemblee festive di domenica prossima, 20 gennaio, giorno in cui è in programma un momento apposito in Cattedrale, con la Messa vespertina delle 18 presieduta dal vescovo Lucarelli. Pure nei giorni feriali, anche dove non si organizzassero iniziative specifiche, è bene mantenere qualche riferimento alla Settimana per quanti partecipano alle liturgie quotidiane. Modalità di animazione delle celebrazioni eucaristiche per ciascun giorno si possono trovare nell’apposito sussidio edito dal Centro Pro Unione assieme alle Paoline. Le parti riguardanti l’introduzione teologica, spunti per la preghiera e proposte per una veglia sono disponibili anche nel sussidio scaricabile on line dai siti della Cei e della Società Biblica.

Il tema della Settimana 2013 (“Quel che il Signore esige da noi”), predisposto sulla base di un progetto elaborato dai cristiani dell’India (in particolare dai giovani di movimenti ecumenici di studenti cristiani), fa riferimento a un brano veterotestamentario, preso dal capitolo sesto del profeta Michea. Un testo che esorta al pellegrinaggio e all’offerta gradita a Dio, che è il compiere la sua volontà nella ricerca della giustizia, della pace, dell’attenzione ai poveri e agli oppressi, dato che è «incontestabile che la vera fede in Dio è inseparabile dalla santità personale, come anche dalla ricerca della giustizia sociale», come si legge nella presentazione dell’edizione italiana, a firma dei responsabili nazionali cattolico (il vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo), protestante (il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia) e ortodosso (il metropolita Gennadios, che guida la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e di Malta ed Esarcato per l’Europa Meridionale).

Anche ai tempi in cui predicava Michea «il popolo di Dio doveva affrontare l’oppressione e l’ingiustizia di coloro che intendevano negare la dignità e i diritti dei poveri». Non è difficile il collegamento con l’attualità, in particolare con la realtà dell’India (da cui è partita la riflessione di questa Settimana 2013) così come con tante altre situazioni di discriminazione, sfruttamento, oppressione: «il sistema delle caste, con il razzismo e il nazionalismo, pone severe sfide alla pace dei popoli, e in tanti paesi; altre caste, con diversi nomi, negano l’importanza del dialogo e della conversazione, la libertà nel parlare e nell’ascoltare».

Mentre noi cristiani, «come seguaci del “Dio della vita e della pace”, del “Sole della giustizia”, secondo l’Innologia dell’Oriente Ortodosso, dobbiamo camminare nel sentiero della giustizia, della misericordia e dell’umiltà, realtà e tema di eccellente significato e di attualità che saranno sviluppati con dinamismo dalla X Assemblea generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, in programma nel 2013 a Busan, nella Corea del Sud. “Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la pace” è il tema dell’Assemblea, e risuonerà come un forte appello a tutti i popoli a camminare insieme, comunitariamente, nel sentiero della giustizia che conduce alla vita e alla salvezza».

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