Risorse Sabine, i lavoratori: «prevalga il buon senso»

«Con grande soddisfazione nei giorni scorsi abbiamo appreso che, come da noi fortemente voluto, grazie all’interessamento ed alle sollecitazioni dei nostri rappresentanti politici sono stati presentati alla Commissione Bilancio del Senato degli emendamenti all’art. 4 del  decreto enti locali che prevedono obbligatoriamente la collocazione presso altre società pubbliche dei dipendenti di società provinciali in liquidazione».

Lo scrivono in una nota i lavoratori di Risorse Sabine spiegando che: «L’approvazione di tali emendamenti contribuirebbe con decisione ad eliminare quella profonda iniquità di trattamento che di fatto esiste tra dipendenti di ruolo delle Province e dipendenti delle Società partecipate al 100% delle Province stesse. Ricordiamo, infatti , che le norme per la mobilità dei dipendenti tra società partecipate degli Enti Pubblici già esistono (Legge 147/2013)».

«Considerato che sicuramente verranno discussi in Commissione Bilancio all’inizio della prossima settimana – aggiungono i lavoratori – facciamo appello a tutti coloro che lavorano e si impegnano per una soluzione positiva della nostra vertenza, in particolare all’Onorevole Fabio Melilli, al Senatore Oreste Pastorelli, al Consigliere Regionale Daniele Mitolo , all’Assessore Fabio Refrigeri, al Presidente della Provincia di Rieti e Presidente dell’UPI Regione Lazio Giuseppe Rinaldi, quali diretti rappresentanti del nostro territorio, a caldeggiare l’approvazione di tali importanti emendamenti che consentirebbero , in tempi brevi, ai dipendenti di Risorse Sabine di tornare a lavorare in altre società pubbliche, magari continuando a svolgere servizi fondamentali per la comunità sabina».

«Proprio al fine di mantenere alta l’attenzione sulla nostra drammatica condizione di lavoratori licenziati dalla P.A. abbiamo rivolto un analogo appello a tutti i Senatori della Commissione Bilancio del Senato. Vogliamo essere fiduciosi – concludono da Risorse Sabine – e pensare che alla fine sarà il buon senso a prevalere».