Quella fede da trasmettere

A sigillo del Congresso eucaristico, un pomeriggio dedicato a chi, a vario titolo, risulta coinvolto nell’azione educativa e formativa a scuola, in famiglia, in parrocchia. Un pubblico attento ha seguito all’Auditorium Varrone l’incontro dedicato al tema cruciale “La trasmissione della fede”, affidato all’analisi rigorosa e persuasiva del salesiano Tadeusz Lewicki, docente nella facoltà di Scienze della comunicazione del Pontificio Ateneo Salesiano.

Don Lewicki ha declinato il denso argomento affidatogli enucleando i tre ambiti di riflessione – il teatro, le arti figurative, il cinema – che nel corso dei secoli hanno costruito le modalità di rappresentazione e trasmissione del messaggio di fede. Il tema eucaristico, già presente nella rappresentazione iconica del cristianesimo dei primi secoli, è al centro nell’interpretazione drammaturgica che è all’origine della sacra rappresentazione medievale, nelle sue variegate forme messe in scena dapprima nelle navate delle chiese, poi sui sagrati, infine nelle grandi processioni animate dai quadri plastici, ritmate dal canto delle Laudi che tanta parte hanno nella fioritura della letteratura d’ispirazione religiosa in lingua volgare.

Sono esemplari i casi del miracolo eucaristico di Bolsena, all’origine della solennità del Corpus Domini istituita da papa Urbano IV, e della tradizione teatrale che coinvolse l’intera comunità di York fino alla prima età moderna. Mutuando da monsignor Timothy Verdon, responsabile dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici di Firenze, la felice espressione di “vedere il mistero”, il professor Lewicki ha sottolineato l’unicità del processo di rappresentazione visiva posto in atto dalla liturgia e dalle espressioni artistiche promosse dalla Chiesa in ottemperanza ai principi dettati dal Concilio di Trento. Ma, avvicinandoci ai tempi moderni, maturano originali mezzi e si formulano nuovi linguaggi utili a trasmettere il messaggio della fede.

Lo dimostra persuasivamente la produzione cinematografica che dalle prime pellicole mute proiettate in canonica approda ai capolavori di Pasolini e Zeffirelli. Ogni stagione dà i suoi frutti, così come ogni epoca dell’umanità si avvale dei propri strumenti di comunicazione: dalla lezione del semiologo salesiano è emerso un incoraggiamento a ricorrere ai mezzi più moderni per trasmettere la fede.

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