Rieti, quanta cultura! Manca solo quella della legalità

Più volte, tra amici, ci siamo chiesti perché questa città, nonostante gli sforzi, non riesca ad emanciparsi. In fondo, non è certo abitata da sciocchi.

Anzi: in tanti sono ben consapevoli del valore della cultura. Costituisce – dicono – l’architettura “immateriale” della società.

Con questa convinzione in petto, alcuni di loro si sono affidati a Facebook. Non intendono rassegnarsi alla chiusura della cittadella della cultura. Così manifestano in rete, secondo la moda di oggi.

Ingrati! – ripetono a perdifiato – la piazzetta è un motore, un volano culturale. È capace di creare un effetto stimolante e propositivo per l’intera comunità. È un attrattore culturale per diverse discipline.

Corsi di moda, palestre di lingua, scuole di pittura, gallerie d’arte contemporanea, caffè letterari, musica d’ogni genere, grandi eventi lirici: dai piani alti arriva ogni tipo di cultura.

Tutto vero. Manca solo – stando alle cronache – quella della legalità.

One thought on “Rieti, quanta cultura! Manca solo quella della legalità”

  1. Massimo Casciani

    Ora, anche in attesa che si faccia piena luce da parte delle autorità inquirenti, ma essendo abbastanza chiare le responsabilità della dirigenza dell’ente “benemerito”, tutti i cattolici hanno il dovere morale di dimettersi da tutti gli organi di amministrazione di indirizzo e di controllo della Fondazione, per fugare ogni dubbio su appoggi, collusioni e connivenze. In caso contrario essi si accolleranno responsabilità analoghe sia sotto il profilo morale che di complicità essenziale di cui rispondere anche di fronte alla collettività cui appartengono i soldi. Quelle giuridiche le stabilirà ormai chi di dovere.

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