Postribù: non siamo partner del Comune sui temi della mobilità

L’associazione Postribù Onlus rende noto che, differentemente da quanto riportato sul comunicato stampa del Comune di Rieti relativo all’inaugurazione di domenica 17 novembre della pista ciclabile, la suddetta non è affatto partner dell’iniziativa.

Riteniamo che l’errore possa essere dovuto al fatto che la nostra associazione è attualmente impegnata, con alcune altre che compaiono nel comunicato, in progetti di riduzione dei rifiuti complementari alla campagna Ricreate del porta a porta.

Ci dissociamo dall’evento inaugurale della pista ciclabile, che riteniamo un po’ fine a se stesso e ben lontano dall’idea di mobilità sostenibile che invece portiamo avanti con forza, e che più volte abbiamo comunicato a questa Amministrazione, soprattutto in occasione delle Giornate del Camminare 2012 e 2013, e a cui non abbiamo visto dare alcun seguito.

Al momento non ci sembra di intravedere alcuna intenzione di spingersi verso progetti realmente a favore di pedoni e ciclisti, come progetti di ciclabilità dai quartieri periferici verso il centro (realizzabili anche con costi contenuti) oppure la concreta intenzione di dare la priorità alla vita senza auto nel centro storico.

Ne sono testimonianza le ultimissime notizie di cronaca che riportano come ormai il progetto “Zona Traffico Limitato” riguardi solo i cento metri dal Teatro alla Piazza, e allo stesso tempo la disponibilità di tornare continuamente indietro sulle decisioni prese, perfino nella scelta (a nostro giudizio positiva) di mettere paletti per impedire alle automobili di parcheggiare in divieto di sosta!

Forse, a questo punto, l’amministrazione avrebbe fatto prima a rimuovere qualsiasi divieto di sosta e a permettere di sostare magari anche sopra ai marciapiedi, se si ritiene che sia questa la ricetta per incentivare lo shopping in centro.

Riteniamo anche ridicolo che si sia scelto di rimandare l’inaugurazione della pista per “rispetto” di una donna disgraziatamente deceduta proprio perché si ostinava a voler andare in bici anziché in auto. Se si fosse avuto maggior rispetto sia per l’accaduto che per tutte quelle persone che con coraggiosa ostinazione si rifiutano di prendere l’automobile per fare poche centinaia di metri, l’inaugurazione avrebbe dovuto essere anticipata e utilizzata per lanciare un segnale forte, segnale che finora non è mai stato dato.