Un Pasto al Giorno: i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII nelle piazze e nelle parrocchie

Il 23 e 24 settembre i volontari della Comunità Papa Giovanni XXII rinnovano il loro impegno nella lotta alla fame nel mondo.

Il 23 e 24 settembre i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII di Rieti rinnovano il loro impegno nella lotta alla fame nel mondo con la propria presenza di fianco Cattedrale, e in diverse parrocchie del territorio, per la campagna di sensibilizzazione “Un Pasto al Giorno” (https://unpastoalgiorno.apg23.org). L’esperienza, che si ripete per il nono anno consecutivo, li vede al fianco ai volontari della Apg23 di città di tutta Italia per realizzare lo stesso grande sogno: restituire la dignità e la speranza a chi non ha più nulla. Iniziando dal cibo.

Lo scorso anno erano 3.000: giovani e meno giovani, gruppi Scout e gruppi parrocchiali, papà e mamme con i loro bambini. Hanno indossato le magliette blu con la loro promessa, “finché gli ultimi non saranno i primi ci troverete qui”, e per due giorni hanno incontrato persone, stretto mani, speso parole, vivendo qualcosa che va ben oltre l’evento.

È la voglia di lottare contro l’ingiustizia più grande che anima i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII: ancora oggi nel mondo 795 milioni di persone soffrono di malnutrizione e denutrizione, di cui 66 milioni sono bambini. In questo stesso mondo, ogni anno vengono gettati nella spazzatura 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, ancora prima di metterle in tavola, di cui ¼ basterebbe a sfamare chi non ha da mangiare.

Ecco perché “Un Pasto al Giorno”, la campagna di Apg23 voluta già nel 1985 da don Oreste Benzi, si impegna attivamente nel campo della fame e della malnutrizione, sensibilizzando l’opinione pubblica e garantendo almeno un pasto quotidiano alle persone che accoglie in Italia e in 40 Paesi del mondo. Ogni anno, 7 milioni e mezzo di pasti per migliaia di persone, che sono i senza fissa dimora che mangiano alle mense di strada e vivono nelle Capanne di Betlemme, i bambini malnutriti del Centri Nutrizionali, i fratelli e le sorelle delle Case di Accoglienza e delle Case Famiglia, con cui Apg23 condivide la tavola e la vita.

Un libro contro lo spreco alimentare

Il 23 e 24 settembre, nelle piazze d’Italia, i volontari di Un Pasto al Giorno consegneranno in cambio di una donazione il libro che spiega come non sprecare. Non fornisce soluzioni definitive, ma propone una riflessione che coinvolge tutti gli aspetti del nostro vivere quotidiano, perseguendo un obiettivo che viene dichiarato fin dal titolo: #IoSprecoZero. Lo ha realizzato la Comunità Papa Giovanni XXIII, da sempre impegnata contro la fame e la malnutrizione, che attraverso la campagna “Un Pasto al Giorno” si propone di garantire almeno un pasto quotidiano alle persone che incontra e accoglie.

Sprecare significa, letteralmente, “mandare in malora”: non solo il cibo che compriamo ma anche il tempo che ci è dato, il futuro dei nostri figli e di chi, oggi, si trova in condizioni di povertà. Le nostre scelte, infatti, hanno una risonanza molto più ampia di quello che immaginiamo.

#IoSprecoZero nasce proprio dal bisogno di affermare che la dignità di chi è meno fortunato passa anche dal trattare con rispetto ciò che abbiamo, di cui dovremmo considerarci non proprietari, ma amministratori oculati.

È un libro di 60 pagine e occupa uno spazio discreto perché possa diventare un compagno di viaggio. È diviso in capitoli snelli, che snocciolano cinque argomenti – il cibo, gli oggetti, le risorse, il tempo e la vita – servendosi di citazioni illustri e di esempi di vita concreti. C’è chi ci prova, infatti: trasformando nell’ingrediente principale di una ricetta antispreco ciò che solitamente viene scartato, costruendo nuovi oggetti con materiali di recupero, condividendo l’automobile con chi deve fare la stessa strada.

Ma ci sono altri infiniti modi di aderire a questo pensiero, ed ecco il senso delle pagine bianche alla fine di ogni capitolo: annotare altre idee per trovare lo stile di vita più adatto a ciascuno di noi e poi condividere il tutto, utilizzando i social media e gli hashtag dedicati. L’idea di #IoSprecoZero, infatti, è quella di provarci insieme, perché in questo caso più che mai l’unione fa la forza: insieme possiamo davvero cambiare le cose. Interrogarci sulle nostre abitudini quotidiane è il primo passo per restituire alle cose il giusto valore e vivere così la quotidianità in modo più pieno e consapevole, per agire con responsabilità nei confronti del nostro destino comune e, nello stesso tempo, rispettare la dignità di chi soffre.