Liturgia, ecco il Direttorio

Dal vescovo Lucarelli il testo «Sulla scala di Giacobbe», compendio di indicazioni offerto a sacerdoti e comunità per celebrare al meglio i vari riti.

Porta ufficialmente la data del 9 settembre (solennità della Dedicazione della Cattedrale), anche se dalla tipografia è uscito solo a febbraio, il testo offerto dal vescovo Lucarelli alla Chiesa reatina per sottolineare alcuni elementi importanti in ordine a quella che è l’anima di una comunità cristiana: la vita liturgica.

Un “Direttorio per le celebrazioni liturgiche” con cui monsignor Delio vuole richiamare l’attenzione su alcune questioni di ordine pratico, normativo e pastorale affinché i vari riti celebrati nelle chiese della sua diocesi, e ciò che ad essi attorno gira, siano gestiti nella maniera più adeguata. Il testo, più che un nuovo documento, deve essere inteso come un compendio di cose già in precedenza dette e scritte. In particolare, il documento che Lucarelli volle emanare durante l’Anno dell’eucaristia 2005 come indicazioni pastorali su Dignità e decoro delle celebrazioni liturgiche.

Rispetto a tale documento, l’attuale “Direttorio” si presenta come una sorta di “replay” aggiornato. Il testo del 2005 viene infatti riportato per intero, quale settima “rampa” di un percorso che utilizza l’immagine della scala di Giacobbe: quella scala tra cielo e terra su cui gli angeli scendevano e salivano nella celebre visione del patriarca biblico, secondo il racconto della Genesi.

Sulla scala di Giacobbe è il titolo appunto scelto per il volumetto. Una scelta cui ormai Lucarelli ha abituato la sua diocesi, negli scritti degli ultimi anni, quella di prendere spunto da icone bibliche. Stavolta si parte appunto dal testo veterotestamentario del sogno fatto da Giacobbe durante il suo viaggio verso Carran. Un simbolo, quello della scala, che può avere anche, scrive il presule, «una forte connotazione liturgica», con il saliscendi degli angeli che in qualche  modo «ben si adatta a presentare anche il nostro servizio liturgico», scrive il vescovo.

Nella liturgia avviene infatti «proprio questa comunicazione tra Dio e uomo, tra la città terrena e quella del cielo; la scala, potremmo dire, è la liturgia, coi i suoi infiniti gradini o pioli, che consentono questa comunicazione».

Ma tale comunicazione «ha bisogno di strumenti e di persone, che fungano da mediatori e non semplicemente da intermediari». E gli operatori liturgici, specialmente i sacerdoti, «sono mediatori nel senso che qasi pongono loro stessi a garanzia della buona riuscita tra Dio e l’uomo».

Di qui l’esigenza di una “scala” regolare, in cui tutto funzioni al meglio. E allora il vescovo ha voluto riproporre alcuni richiami riguardanti le varie celebrazioni, dalla Messa ai sacramenti, dalle processioni alle benedizioni, ribadendo e aggiornando quanto già in precedenza emanato. Con una novità, come egli stesso scrive nell’introduzione: stavolta la bozza del testo «è stata inviata ai vicari foranei e ai sacerdoti e diaconi», per richiedere pareri e osservazioni, alcune delle quali, aggiunge Lucarelli nelle “considerazioni finali”, «sono state recepite ed integrate», mentre «altre proposte non si sono potute accogliere perché in esplicito contrasto con le rubriche» e altre ancora «sono state accolte come suggerimenti». Lo scopo, ha voluto precisare il vescovo, non è certo quello di far sentire le persone sotto accusa per chissà quali abusi e “disobbedienze” alle norme liturgiche: tale Direttorio vuole da una parte «prevenire soluzioni non conformi alla liturgia o a una corretta e dialogica prassi pastorale», ma anche aiutare i preti e le comunità «a progettare, avvalendosi di proposte e di usi riportati nel documento» che può diventare anche «un utile vademecum soprattutto per i giovani sacerdoti che giungono da zone del mondo che non hanno tradizioni e usi simili ai nostri», visto la caratterizzazione sempre più “international” del nostro clero.

E in qualche e qualche caso spiegare, precisare, sollecitare, puntualizzare non è proprio una cosa superflua. Nel tempo alcuni richiami e “punzecchiature” monsignor Lucarelli aveva avuto modo di farli anche in lettere specifiche (come quella riguardante l’assoluzione generale, quella per la Quaresima del 2011, il promemoria per le celebrazioni della Settimana Santa, le indicazioni sulle celebrazioni di Ognissanti e Defunti, la lettera sul ruolo e le funzioni dei diaconi e quella su mezzi digitali e liturgia): anche esse trovano spazio nel Direttorio, assieme ad altri contributi che, messi insieme, vengono ora offerti dal vescovo con la fiducia che tale testo «abbia poi la dovuta divulgazione presso le comunità cristiane e i fedeli».

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