Il Presidente Turina risponde sul divieto di videoripresa del Consiglio Comunale

Leggo con stupore su frontiera di Rieti un articolo firmato da David Fabrizi dal titolo “Libero arbitrio” (nell’edizione cartacea, ndr) nel quale si lamenta di non aver potuto riprendere con la sua telecamera il dibattito del Consiglio Comunale durante la vicenda della Ritel.

Sono preoccupato che un giornalista o presunto tale non conosca le norme più elementari che regolano le istituzioni e i comportamenti, forse convinto che ognuno possa “arbitrariamente” mettere in campo atteggiamenti come se fosse nel salotto di casa propria.

La mia deformazione professionale di insegnante mi suggerisce di ricordare al Sig. David Fabrizi che all’interno dell’aula consiliare possono essere ammesse persone ed interventi o riprese televisive, previa richiesta, su autorizzazione del Presidente del Consiglio al quale la legge attribuisce la responsabilità del regolare svolgimento dei lavori consiliari.

Invito per la prossima volta a qualificarsi ed avanzare richiesta per acquisire informazioni che sicuramente non le verrà negata la possibilità di fornire la giusta e corretta cronaca di quello che si svolge all’interno del Consiglio Comunale.

Il povero cronista, così si autodefinisce David Fabrizi, impari a diventare ricco di idee e di conoscenze evitando di fornire una comunicazione distorta ai propri elettori. Per favorire questo processo di crescita sono a disposizione nel fornire in dettaglio tutti quegli elementi contenuti nelle norme che regolano lo svolgimento del Consiglio Comunale.

6 thoughts on “Il Presidente Turina risponde sul divieto di videoripresa del Consiglio Comunale”

  1. David Fabrizi Post Author

    Pubblichiamo volentieri il comunicato del Presidente del Consiglio Comunale Gianni Turina ringraziandolo dell’attenzione che generosamente ci dedica.
    Ci permettiamo di segnalare una sua piccola svista: seguivamo il Consiglio per la discussione su Comifar e non sulla Ritel: sono due questioni ugualmente importanti, ma hanno implicazioni diverse.
    Assecondiamo invece con gratitudine la sua voglia di dare lezioni, certamente utile e dalla quale trarremo sicuro profitto, diventando, per l’appunto, ricchi «di idee e conoscenze».
    Se non altro tale volontà pedagogica supplisce ad una lacuna nella pubblicazione, sul sito internet del Comune, dei regolamenti che ne regolano le attività.
    Sul portale, infatti, non siamo riusciti a trovare traccia del “Regolamento del Consiglio”, più volte richiamato al Capo I del Titolo II dello “Statuto Comunale” pubblicato on-line. Si tratta sicuramente di una dimenticanza.
    Anche prendere visione del documento presso la sede del Comune però, non è facile né immediato. Il “Regolamento del Consiglio” infatti, non è disponibile neanche presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, al quale abbiamo inoltrato una richiesta di accesso che speriamo verrà soddisfatta quanto prima.
    Riportiamo quanto sopra per completezza, e non per contestare la Presidenza, alla quale abbiamo anzi dato ragione per principio e sin da subito, spegnendo la nostra piccola videocamera senza opporre resistenza alcuna.
    Abbiamo però chiesto i chiarimenti che ci sembravano opportuni all’agente che si è preso cura del nostro caso, cui peraltro ci siano qualificati come testata giornalistica. Il tutto secondo quanto abbiamo già raccontato, senza distorsione alcuna.
    Che la responsabilità del regolare svolgimento dei lavori consiliari sia del Presidente è un fatto che ci era noto anche prima che ci fosse così chiaramente spiegato. Crediamo però che tale autorità vada esercitata prendendo provvedimenti motivati da ragioni esplicite e note, altrimenti si finisce, per l’appunto, nell’arbitrio, quasi come ci si trovasse nel salotto di casa propria.
    Il Presidente Turina non ha chiarito per quale ragione la nostra piccola e silenziosa videocamera (sta nel palmo della mano) avrebbe potuto compromettere il regolare svolgimento dei lavori.
    Solo su questo, e non sui regolamenti, abbiamo chiesto ai nostri lettori di giudicare la vicenda ed a loro nuovamente ci rimettiamo.

    1. maria laura petrongari

      La vicenda rattrista un poco. In pratica si parla di un rifiuto apposto da un Agente istituzionale ad un rapporto di trasparenza tra amministrazione e cittadianza.Ma i politici non sono i sommi sacerdoti depositari di potere laico che hanno il diritto di sovrastare i liberi cittadini come fossero sudditi da tenere a debita distanza .E’ solo la regola che deve essere applicata per tutti senza discriminazioni.Il potere civico si esercita temporaneamente.E ciò viene consentito agli eletti dagli elettori nel rispetto dei ruoli e della democrazia. Sono l’umiltà, il riconoscere le esigenze e i bisogni dell’altro, il dovere di informazioni rapide e trasparenti, che generano quel canale di fiducia e di affidamento tra il genere politico ed il cittadino tali da fare dell’esercizio della politica una attività eticamente accettabile perchè generatrice di un fare corretto, rispettoso, un esercizio dello spirito di alto servizio per il prossimo.Se una telecamera a servizio della informazione da parte di un giornale,deve essere tanto temuta c’è da pensare!!!!Si trattava di una adunanza comunale che non tutti i cittadini avrebbero potuto vedere presenziando direttamente in aula consiliare.Quindi al di là dellla procedura burocratica che, occorre ritenere non avrebbe facilitato l’esercizio del diritto di cronaca, il Presidente del Consiglio comunale avrebbe potuto spiegare meglio le ragioni del diniego alla presenza della web camera.Io credo che facilitare l’informazione serve anche per avvicinare i cittadini all’esercizio della cosa pubblica che è non un affare da tenere nelle segrete camere del potere di pochi ma qualcosa da coltivare con rispetto perchè riguarda anche regole e valori.Credo anche che bisogna riconoscere una funzione educativa dell’informazione nel senso che se il cittadino viene a conoscenza delle regole che lo riguardano, delle modalità di esercizio della democrazia, e delle politiche scelte per il suo bene dagli amministratori pubblici,potrà essere più coinvolto nella collaborazione e più giustamente richiamato al rispetto delle regole stesse.
      Insomma la trasparenza aiuta ad essere migliori amministratori e migliori cittadini.
      Maria Laura Petrongari

  2. Giovanni

    Turina cos’ha da nascondere ?
    Che problame c’è se uno filma il consiglio comunale ?

    Un cittadino deve dichairare in questura quando si riunisce per una manifestazione in Piazza e il Consiglio Comunale di Rieti vuole impedire ai cittadini di filmare cosa accade lì dentro ?

  3. Giovanni

    Consiglio al signor David Fabrizi di inviare una email a Beppe Grillo e raccontare l’incredibile scandalo in questione

  4. claudio

    A David pure tu chiedi l’autorizzazione al presidente altrimenti la sua presenza diventa inutile,capiscilo…ciao

  5. David Fabrizi Post Author

    Inserisco per completezza l’Art. 47 del regolamento del Consiglio Comunale che si riferisce al Comportamento del pubblico.
    Non sembra che la stampa debba essere autorizzata a svolgere il proprio lavoro.

    I poteri per il mantenimento dell’ordine nella parte della sala destinata al pubblico spettano discrezionalmente al Presidente, che li esercita awalendosi, ove occorra, dell’opera dei Vigili Urbani.
    A tal fine due di essi sono sempre comandati di servizio per le adunanze del Consiglio Comunale, alle dirette dipendenze del Presidente.
    La forza pubglica non può entrare nell’aula se non a richiesta del Presidente e dopo che sia stata sospesa o tolta la seduta.

    Il pubblico ammesso ad assistere alle sedute del Consiglio deve restare nell’apposito spazio allo stesso riservato, tenere un comportamento corretto, astenersi da ogni manifestazione di assenso o dissenso dalle opinioni espresse dai Consiglieri o dalle decisioni adottate dal Consiglio.

    Una parte dell’aula è riservata ai rappresentanti della stampa.

    Il Presidente, dopo aver dato gli awertimenti del caso, può ordinare l’immediata espulsione di chiunque arrechi turbamento e non tenga un comportamento conforme a quanto indicato al precedente comma e, nei casi più gravi, può ordinare l’arresto.
    Qualora il comportamento del pubblico ostacoli il proseguimento della seduta il Presidente può disporre lo sgombero dell’aula da parte di tutti i disturbatori.

    Quindi, ove gravi motivi di ordine pubblico lo impongano, con decisione motivata presa a maggioranza dal Consiglio ed annotata a verbale, può essere disposta la prosecuzione della seduta a porte chiuse.

    Tutti coloro che si trovano nella sala delle adunanze debbono stare a capo scoperto.

    Nessuna persona estranea può, salvo espressa decisione del Consiglio, accedere durante le sedute alla parte dell’aula riservata al Consiglio stesso. Sono ammessi solo i funzionari comunali la cui presenza è richiesta per lo svolgimento della seduta.

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