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È guerra tra Israele e Striscia di Gaza

Ancora una notte di guerra in tra Israele e Palestinesi. Attaccati dall’aviazione ebraica vari obiettivi nella Striscia di Gaza, da dove c’è stato il lancio di centinaia di razzi sul territorio israeliano

Sta diventando a tutti gli effetti un conflitto armato la tensione nata a Gerusalemme e in altre città per protestare contro una serie di sfratti nel quartiere di Sheik Jarrah. Il confronto si sta concentrando nella Striscia di Gaza, sotto la sovranità dei palestinesi di Hamas. Nei raid aerei israeliani sarebbero stati uccisi 5 responsabili del movimento. Immediata la risposta armata da Gaza con una pioggia di razzi e colpi di mortaio, almeno 200, più di 1000 da lunedì, una pioggia di proiettili gran parte intercettata dalla contraerea e andata avanti sino all’alba.

Grave il bilancio: 35 morti a Gaza, 5 in Israele, dove sono stati attivati i bunker di scurezza e dichiarato lo stato d’emergenza in varie zone di Israele. Scuole chiuse in metà del Paese. “Israele e Hamas stanno andando verso una guerra su larga scala”, ammonisce l’inviato dell’Onu per il Medio Oriente, che chiede un’immediata tregua. Intanto la Casa Bianca condanna gli attacchi di Hamas, mentre l’Unione Africana deplora quelli israeliani. E riprende la tensione anche a Gerusalemme. Stamani nuovi disordini nella Spianata delle Moschee nel corso delle preghiere islamiche del mattino. Sette palestinesi sono stati arrestati. Avevano dato vita ad una fitta sassaiola nei confronti delle forze dell’ordine. Forti tensioni e vittime anche in Cisgiordania. In particolare nel campo profughi di Fawwar, nei pressi di Hebron, dove si sono verificati scontri tra palestinesi e forze israeliane. Un giovane del campo è rimasto ucciso, mentre si contano diversi feriti.

l Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Mecc) lancia un appello, perché la comunità internazionale e tutte le forze interessate intervengano rapidamente a Gerusalemme, affinché vengano salvaguardati i diritti dei palestinesi e cessino le ingiustizie nei loro confronti. “Questa gente ha il diritto di vivere una vita dignitosa, sicura e prospera” si legge in una dichiarazione diffusa oggi a proposito degli scontri tra palestinesi e forze dell’ordine israeliane che si stanno verificando nella Città Santa dopo l’annunciato sfratto di famiglie palestinesi del sobborgo di Sheikh Jarrah, nei pressi della Città Vecchia, a vantaggio di coloni israeliani. Per il Mecc occorre revocare l’occupazione palestinese, perché ai palestinesi vengano riconosciuti libertà, dignità e pieni diritti e perché si giunga a una pace stabile e duratura in Terra Santa. “La violenza genera solo violenza, l’odio porta solo più odio, la discriminazione razziale provoca solo rivoluzione, e l’estremismo genera solo estremismo – afferma il Mecc -, la privazione genera solo rivolte, e l’unica via d’uscita da questo ciclo distruttivo è riconoscere a tutti i propri diritti”. Per il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente è necessario giungere a tale riconoscimento quanto prima e senza ambiguità.

da Vatican News