Con Barbara una fede vissuta

Fede che si fa vita e santità come fatto anche “laico”, nel nome di Barbara la cui figura ben richiama valori come coraggio, risolutezza, difesa della dignità umana. Di martirio, di testimonianza, di impegno a servizio degli altri si è parlato abbondantemente anche quest’anno, durante le manifestazioni di “Santa Barbara nel mondo” che hanno accompagnato i festeggiamenti per la patrona di Rieti. Diversi gli appuntamenti culturali e artistici e i premi assegnati nel nome della vergine di Nicomedia che abbracciò il martirio in terra sabina. Al centro, il premio nazionale “Nel fuoco” ricevuto quest’anno dai principali “protetti” della santa che sono i vigili del fuoco: ai pompieri del comando di Lucca, che salvarono molte vite affrontando seri pericoli in quel tragico 29 giugno 2009 nel disastro ferroviario alla stazione di Viareggio, è andato il premio con cui la città di Rieti vuole richiamare annualmente l’attenzione su atti di coraggio e dedizione al prossimo.

Nella stessa serata, sul palco del teatro Vespasiano è stata ricordata anche una delle vittime dell’attentato mafioso di via D’Amelio, la più giovane degli agenti della scorta di Paolo Borsellino, Emanuela Loi: a ricevere il premio in sua memoria, la sorella Claudia, intervenuta poi l’indomani alla cerimonia con cui è stato intitolata alla giovane poliziotta il piazzale interno della Questura reatina.

I festeggiamenti per santa Barbara hanno messo insieme come sempre i valori religiosi con quelli di civicità, accompagnando intense occasioni di riflessione con momenti folcloristici, come la suggestiva fiaccolata sul fiume con la statua della martire, che i vigili del fuoco hanno condotto in gommone sulle acque del Velino, per poi portarla in processione fino alla Cattedrale, e lo spettacolo di fuochi d’artificio con accompagnamento musicale che ha sparato tre parallele esibizioni pirotecniche sui cieli di Rieti.

E i richiami agli aspetti sociali non sono mancati anche nella celebrazione liturgica del 4 dicembre, con le dirompenti parole pronunciate da monsignor Lucarelli. Provocante l’omelia (su cui ritorneremo con calma) con cui il vescovo ha ricordato quanto la fede debba interpellare la vita concreta, lanciando un forte richiamo alla responsabilità anche dei politici per una autenticità e risolutezza di impegno, che non eviti il riconoscimento di errori e il doveroso pentimento per quel dissesto economico delle istituzioni che «qui a Rieti ma anche altrove, è frutto di responsabilità, non solo amministrative e perfino penali, ma politiche e morali». Un discorso che ha riscosso il plauso anche del sindaco della città: «Ho apprezzato molto – ha scritto Simone Petrangeli nella sua pagina Facebook – l’omelia nella quale il vescovo ha richiamato i pubblici amministratori al rispetto della legalità ed al senso di responsabilità nell’interesse collettivo».

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