Chiusura Schneider: il Vescovo vicino ai lavoratori

L’annuncio dello stabilimento reatino Schneider ha visto il vescovo Lucarelli esprimere immediatamente la solidarietà ai lavoratori posti in mobilità. Monsignor Delio, nel comunicato all’uopo diffuso, ha espresso, dinanzi a «questo ennesimo colpo all’economia reatina e soprattutto a tante famiglie», lo sconcerto per il fatto «nonostante le difficoltà e la cassa integrazione per poche unità lavorative, lo stabilimento è in buone condizioni sul piano finanziario e delle commesse di lavoro».

Evidente allora, scrive il presule, che si vuole aprire «in zone del mondo in cui la manodopera è meno cara e così pure l’imposizione fiscale meno onerosa». Il pastore si è dichiarato addolorato «per il futuro delle donne e degli uomini, madri e padri di famiglia, che perderanno il posto di lavoro, praticamente da un giorno all’altro, senza neppure il tempo di metabolizzare la determinazione assunta dai responsabili», nonché «amareggiato e deluso per le modalità sempre più maldestre con cui le dirigenze delle fabbriche trattano i lavoratori, di fatto, noncuranti del loro futuro e del loro destino, come se le tante battaglie sostenute nel corso degli ultimi decenni, per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, fossero state inutili perdite di tempo e di vite umane».

Parole non leggere, non senza «un accorato invito ai responsabili della società proprietaria dello stabilimento di ritornare sulle proprie decisioni e di prevedere, se proprio necessario, un piano di riorganizzazione, così come era stato preannunciato, più diluito nel tempo, anche per dare modo ai lavoratori di indirizzarsi verso altre opportunità lavorative». Infine, alle comunità cristiane l’invito alla solidarietà concreta verso i lavoratori, «anche aiutandoli a ricollocarsi in altre professioni, mettendo a disposizione ogni lecita forma di aiuto e di vicinanza».

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