Cessione azioni Asm, Perelli: «atto dovuto»

In relazione a quanto oggetto di discussione sugli organi di stampa, con riferimento ai punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale e nello specifico per quanto attinente alla revisione del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e alla cessione della quota del 2 per cento del capitale sociale di Asm spa, l’assessore alle Attività produttive e ai Rapporti con le società partecipate, Antonio Perelli, intende precisare quanto segue:

  1. La procedura di revisione del regolamento sulla pubblicità è stata oggetto di ampio dibattito in sede di “Osservatorio sulla pubblicità”, organismo appositamente istituito in forza di delibera di giunta con funzione consultiva e propositiva, composto dal dirigente delle Attività produttive, dal dirigente dell’Urbanistica, dall’assessore comunale delegato nonché da due rappresentanti nominati dalle agenzie pubblicitarie. In particolare, l’Osservatorio ha redatto stesura di un documento la cui sintesi è stata recepita quale proposta di delibera e si sostanzia in revisioni di carattere giuridico e formale che non incidono né sulle imposte relative a tutte le tipologie pubblicitarie, tantomeno prevedendo alcun aumento dei costi così come erroneamente riportato da alcune testate giornalistiche, né sulle modalità con cui si esplica l’attività pubblicitaria. L’atto che si propone assume, invece, rilievo in riferimento alla necessità di rimodulare il regolamento alla luce della avvenuta esternalizzazione del servizio di pubblica affissione (aggiudicato attraverso gara pubblica a società del settore) e di garantire ai concessionari di agenzia la possibilità di divenire titolari di licenze non più annuali, ma pluriennali e/o anche permanenti. Quanto sopra in linea con la disciplina di settori analoghi del commercio e dell’impresa.
  2. La dismissione del pacchetto pari al due per cento delle azioni di Asm spa è atto consequenziale e prefissato nell’ambito della gara espletata dal Comune di Rieti già oltre cinque anni fa che ha visto la cessione del 38 per cento delle azioni. Nella precitata gara veniva, infatti, stabilito che la quota complessiva delle azioni poste in vendita fosse del 40 per cento. L’attuale vendita del residuo due per cento si pone pertanto quale atto di chiusura di una procedura già intrapresa. L’opportunità aggiuntiva di perseguire oggi a tale alienazione di quote va cristallizzata nel raggiungimento di quel quoziente minimo del 40 per cento previsto per legge per poter garantire ad Asm spa la partecipazione e l’aggiudicazione di gare di pubblici servizi. A sostegno della procedura intrapresa, l’amministrazione si è dotata di specifico parere legale dal quale emerge in maniera inconfutabile che la cessione del 2 per cento a favore di Azimut spa, a seguito della richiesta formulata al riguardo dalla detta società che già detiene il 38 per cento delle azioni, è atto dovuto, ciò anche in relazione al mancato esercizio di opzione all’acquisto da parte dei dipendenti. Nessun interesse diretto alla mera cassa, così come ampiamente affermato da alcuni esponenti della minoranza consiliare, muove, in sintesi, la procedura oggetto di prossima discussione in sede di consiglio.