“Cala dda ‘ssa cerecia”

Situazioni di costume e risvolti umani comunque sempre presenti nella realtà della nostra vita sono da sempre al centro degli interessi della compagnia “Sipario Aperto”. Nel 45° anno di attività il Gruppo ha deciso di riproporre un classico del proprio repertorio, quel “Cala dda ‘ssa cerecia” sempre apprezzato dal pubblico reatino fin dal lontano 1973, anno in cui Sipario aperto presentò per la prima volta questa commedia brillante diretta da Aldo Vella.

Il lavoro, messo in scena al Vespasiano il 15 e il 16 novembre, è stato originariamente scritto dall’autore ternano Renato Brogelli e successivamente trasposto in vernacolo reatino da Guido Marcellini.

Nella trama appare evidente il senso di arrivismo della signora Maria, genovese trapiantata a Rieti, che entra in conflitto con suo marito Natale riguardo all’avvenire della figlia Letizia, per la quale la madre prefigura un futuro da “nobildonna” grazie a un possibile matrimonio con un Barone conosciuto in vacanza.

Evidente anche il contrasto tra il mondo semplice e genuino di padre e figlia, appoggiati anche dallo zio Tomassino appena rientrato dagli States, e la fatuità della madre che ha una visione della vita basata fondamentalmente sull’apparenza e sul prestigio della classe nobile.

La genuinità dei valori emerge anche nella dinamica che vede comunque protagonisti Letizia con Sergio, spalleggiato dalla zia Nunzia, personaggio colorito e variegato, e dalla spiccata personalità.

Il finale a sorpresa, ristabilirà l’effettiva scala dei valori umani, riportando la vicenda su binari più consoni alla vita quotidiana della famiglia e all’effettiva “umanità” dei protagonisti, a dimostrazione che, alla fine, la semplicità trionfa sempre sull’effimera apparenza.

Foto Massimo Renzi.