Nel cristianesimo il tempo ha un’importanza fondamentale. Dentro la sua dimensione viene creato il mondo, al suo interno si svolge la storia della salvezza, che ha il suo culmine nella “pienezza del tempo” dell’Incarnazione e il suo traguardo nel ritorno glorioso del Figlio di Dio alla fine dei tempi. In Gesù Cristo, Verbo incarnato, il tempo diventa una dimensione di Dio, che in se stesso è eterno. La domenica non solo scandisce il ritmo del tempo ma ne rivela il senso più profondo.
C’è ragione dunque per dire, come suggerisce l’omelia di un autore del secolo IV, che il «giorno del Signore è il signore dei giorni». Quanti hanno ricevuto la grazia di credere nel Signore risorto non possono non cogliere il significato di questo giorno settimanale con l’emozione vibrante che faceva dire a san Girolamo: «La domenica è il giorno della risurrezione, è il giorno dei cristiani, è il nostro giorno». Essa è in effetti per i cristiani la festa primordiale, posta non solo a scandire il succedersi del tempo, ma a rivelarne il senso profondo.
Data la situazione socio-religiosa nuova venutasi a creare, si ribadisce l’impegno a non confondere la “domenica” con il “fine settimana” (il week end) e a superare tutti quei condizionamenti che attenuano il senso religioso di questo giorno. Al III secolo la Didascalia degli Apostoli sviluppa, in proposito, una problematica sempre attuale.
Rivolgendosi al vescovo l’autore dice: «Quando tu insegni, ordina e persuadi il popolo di essere fedele nel riunirsi, affinché nessuno diminuisca di un membro il corpo di Cristo. Non disprezzate dunque voi stessi e non private il Salvatore delle sue membra, non spezzate e non disperdete il suo corpo».
Per approfondire:
Luca Brandolini – Matias Augé, Domenica, in Liturgia, Dizionari San Paolo, Cinisello Balsamo, 2001, 584 – 602.
Silvano Sirboni, Celebrare per comunicare la fede, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2013.
Ezio Casella, Introduzione allo studio della Liturgia, Roma, 2015.
Adelio Biazzi, L’Eucaristia. Rito e catechesi, Edizioni O.R., Milano. 1991.