Una porta si chiude, milli se ne aprono…

Le recenti difficoltà della Biblioteca Comunale hanno privato i cittadini della quotidiana possibilità di sfogliare giornali e giornaletti, di consultare libri, vocabolari, grammatiche ed opere di critica letteraria.

Tutti ne risentiamo, tranne il titanico assessore comunale che proprio in questi giorni ha intrapreso l’avventura di «iniziare una rubrica su una nuova testata che parla nella nostra città». Che fortuna per tutti noi, che inatteso risarcimento, che conforto!

La faccenda è terribilmente seria, anche perché «è stata generata una vera e propria rivoluzione culturale». Il pudore ci impedirebbe di discuterne in pubblico, ma rendiamo omaggio a tale prometeica impresa. Il nostro si ispira dunque a Yao Wen-yuan, del quale peraltro non (ne) condivide il tragico destino di intellettuale morto in prigione per essersi ostinato a distinguere il gatto bianco dal gatto nero. Essendo personalmente incapace di operare tali sottili distinzioni, ha preferito dedicarsi più modestamente alla carriera amministrativa, che tante gioie sta riservando alla città.

In effetti, lungi dallo stilare a mano un esotico dazibao, l’assessore neo-rubricato scrive su carta patinata, pur «non svolgendo i suoi obiettivi primari». Apprendiamo così che «un’azione ne ha snaturato il suo ruolo», ma per fortuna «la presa di coscienza… ha istituito un servizio»!

Se poi dovesse verificarsi «un potenziale pericolo», ecco istituito «il centro operativo, che… intervengono». Una «garanzia per i cittadini».

Auguriamo all’avventuroso assessore di scrivere milli di queste rubriche, ad incremento del Decoro Pubblico, e per allietare vieppiù il nostro Tempo libero.