Iniziative

Una iniziativa per monitorare le opere incompiute sul territorio: è quella promossa da Nome Officina Politica

Una iniziativa per monitorare le opere incompiute sul territorio: è quella promossa da Nome Officina Politica. Con il progetto «si vuole dare una forma ed una definizione complessiva alle opere ed infrastrutture sognate, programmate, finanziate, in esecuzione, ed alle tante iniziate e mai portate a termine a Rieti e nella Provincia»

Una iniziativa per monitorare le opere incompiute sul territorio: è quella promossa da Nome Officina Politica. Con il progetto «si vuole dare una forma ed una definizione complessiva alle opere ed infrastrutture sognate, programmate, finanziate, in esecuzione, ed alle tante iniziate e mai portate a termine a Rieti e nella Provincia».

L’intento è quello dar vita a un lavoro collettivo, a partire dal gruppo Facebook “Rieti incompiuta”, appena lanciato, e con il profilo Instagram dell’associazione dedicato al progetto. L’iniziativa è aperta al contributo di cittadini, tecnici e amministratori, e vuol essere uno «stimolo alla discussione, libera ma costruttiva, sulla direzione che dovrebbe prendere la città su cui incombono nubi di una ancor più pesante ed imminente crisi».

«Il progetto – spiegano da Nome – non vuole puntare il dito su chi ha fatto o non ha fatto, ma costituire l’embrione di un osservatorio civico sui ritardi e le storture di qualsiasi progettualità che abbia una finalità per lo sviluppo della città». I numeri, gli elenchi, le ricostruzioni storiche nelle cronache giornalistiche e negli atti pubblici, verranno forniti strada facendo, in maniera aperta al contributo di tutti.

Al termine del percorso, della durata di 12 mesi, si tireranno le somme, oltre che su aspetti di politica ed amministrazione pubblica, anche sulle aspettative collettive e sulle priorità percepite o necessarie, «nell’auspicio che possa diventare un patrimonio della città, per allargare lo sguardo e cogliere quella visione di insieme che le singole vicende della cronaca quotidiana non consentono di leggere».