Un successo le Danze Macabre al Mako

Un successo un po’ inaspettato quello raccolto dalle “Danze Macabre” messe in scena nello spazio del Mako nel quartiere Micioccoli. Un pubblico numeroso, infatti, si è raccolto all’interno del Mercato Agricolo a Chilomentri Zero della V Comunità Montana per assistere ad uno spettacolo inusuale per forma e contenuto.

Giunta alla seconda edizione, l’iniziativa promossa della Confraternita di Misericordia di Rieti e del Gruppo di Donatori di Sangue Fratres è infatti il tentativo di affrontare, nella serata a cavallo tra la festa di Tutti i Santi e la giornata dedicata alla Commemorazione dei Defunti, il tema della presenza della morte nel mondo.

Una dimensione affrontata a partire dall’uso tardo-medievale di evocare la precarietà dell’esistenza rappresentando danze fra uomini e scheletri. Una suggestiva iconografia che negli spazi del Mako è stata tradotta in una articolata messa in scena, giocata sull’incastro di teatro – con il dialogo di un’anima con il suo corpo – musiche dal vivo di grande impatto, ed ovviamente danza.

L’originale colonna sonora è stata affidata ad un inedito “supergruppo”, che ha visto l’ensemble dell’Anonima Frottolisti, specializzato in musica antica su strumenti d’epoca, interagire con gli strumenti elettrici e l’apparato digitale del Dharma Bums Trio, supportati al basso da Gerardo Iannaccone. Ne è risultato un mix sonoro tra la musica ambient, i richiami alle sonorità medievali e il rock più colto e intelligente, di grande equilibrio e coerenza. La parte scenica è stata invece affidata al gruppo Teatro-Fuoco-Danza della Confraternita della Misericordia, che mette insieme diverse realtà specializzate nei rispettivi settori.

Tra il pubblico dell’iniziativa anche il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, che salutando i presenti ha colto l’«interessante provocazione» di uno spettacolo che si muove in controtendenza rispetto all’occultamento della morte tipico della cultura attuale. «Gli uomini del medioevo – ha spiegato don Domenico – in queste cose dimostravano maggiore maturità rispetto a noi». Una profondità di pensiero da recuperare perché la morte è un aspetto vita: «Solo chi è vivo può morire, la plastica non nasce e non muore» ha aggiunto il vescovo, cogliendo proprio nell’arretramento delle letture della morte elaborate dalla tradizione una delle ragioni del farsi avanti di fenomeni di colonizzazione culturale come halloween.

Galleria fotografica di Massimo Rinaldi.

One thought on “Un successo le Danze Macabre al Mako”

  1. DAVIDE

    QUALE SUCCESSO NON CERA NESSUNO A PARTE GLI ESPOSITORI E PERSONALE MAKO, SPETTACOLO BELLISSIMO PECCATO NON CERA NESSUNO…..PUBBLICITA’ ZERO….

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