“Siamo del Sud, come lei: ci funziona prima il cuore e poi la testa”. È il saluto portato al Papa da una ragazza socia della Cooperativa “La Paranza” del Rione Sanità, a Napoli, che ha salutato Francesco in Aula Paolo VI, durante l’udienza concessa ai membri della Confederazione italiana cooperative. “Per noi – la testimonianza della ragazza – la cooperazione è un’esperienza, la sola che possa trasformare il pregiudizio e la rassegnazione. È pratica concreta di comunità”. “Noi giovani – ha proseguito – ci siamo auto-organizzati in cooperative sociali: alcuni si occupano delle catacombe e delle basiliche del Rione, altri guidano i visitatori e i pellegrini che per fortuna vengono da tutto il mondo, altri si occupano dei centri aggregativi, della crescita dei più piccoli”. Poi c’è il teatro con la compagnia teatrale, la musica con le due orchestre giovanili, lo studio di registrazione, il laboratorio artistico… Ricordando l’incontro di Papa Francesco, del maggio scorso, con alcuni ragazzi del rione Sanità – 30mila abitanti nel cuore di Napoli – i ragazzi della Cooperativa hanno rilanciato il loro impegno – raccomandato dal Papa – a “trasformare il buio in luce, quella luce che trasforma il buio in speranza”.