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Ucraina. Zelensky: «Per la Nato c’è tempo, ora serve un’intesa con Usa e Russia»

Biden: attacco russo possibile nei prossimi giorni, forse sotto falsa bandiera. Espulso da Mosca vice ambasciatore Usa. Colpi di mortaio su un asilo, separatisti e kiev si accusano reciprocamente

Tensione alle stelle sull’Ucraina che aspira alla Nato e sulle ambizioni separatiste del Donbass. La Russia ha espulso il vice ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, Bart Gorman. Lo rende noto la Tass. Per le 16 (ora italiana) è atteso l’intervento al Consiglio di Sicurezza dell’Onu del segretario di Stato Usa, Anthony Blinken “sulla minaccia della Russia alla pace e alla sicurezza”.

La giornata si è aperta con la conferenza stampa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha incontrato a Mosca l’omologo Serghei Lavrov. Di Maio ha annunciato un imminente faccia a faccia tra il premier Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin e ha auspicato che si possa “evitare ogni tipo di sanzioni”, scorgendo “tutta la disponibilità russa a trovare una soluzione diplomatica alla crisi”.

In conferenza stampa, l’annuncio di Lavrov: “Oggi invieremo la lettera di risposta agli Usa, sarà resa pubblica perché crediamo indispensabile che le persone possano avere un’idea precisa di ciò che sta accadendo”.

L’Ucraina sa che deve aspettare per l’adesione alla Nato ​

Gli Usa e la Russia devono firmare un accordo che preveda immediate “garanzie di sicurezza per l’Ucraina” mentre per un’adesione di Kiev alla Nato sarà necessario attendere forse anche “anni”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista al sito di notizie Rbk Ucraina. “La Nato per il momento è l’unica delle organizzazioni di sicurezza esistenti alla quale l’Ucraina potrebbe aderire”, ha affermato Zelensky, ammettendo tuttavia che per questo “c’è una lunga strada da fare”.

Nel frattempo, ha aggiunto, devono essere sancite garanzie di sicurezza per Kiev in un’iniziativa che vada oltre il formato Normandia, includendo soprattutto gli Usa e la Russia, che dovrebbero sottoscrivere “quattro o cinque punti sulla sicurezza del nostro Paese”.

Inserire l’ingresso nella Nato nella Costituzione dell’Ucraina è stato “un errore”, perché prima di farlo si sarebbe dovuto tenere un referendum in cui il popolo potesse esprimersi, ha aggiunto ancora il presidente Zelensky. “Io credo che tali questioni vadano decise con un referendum perché a decidere deve essere il popolo”, ha affermato Zelensky.

In ogni caso l’adesione alla Nato non è qualcosa realmente così prossimo nel tempo, per molti motivi, compreso quello di un conflitto in corso nella parte orientale dell’Ucraina.

L’Ucraina non vuole militari stranieri sul suo territorio​

L’Ucraina non ha bisogno di militari stranieri sul suo territorio per difendersi da una possibile invasione russa, perché la loro presenza provocherebbe “una destabilizzazione in tutto il mondo”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky sempre nella lunga intervista al sito di notizie Rbk Ucraina.

“Noi dichiariamo subito – ha detto il presidente – che non ci servono militari con bandiere straniere sul nostro territorio. Non lo chiediamo, perché altrimenti in tutto il mondo ci sarà una destabilizzazione. Non vorremmo creare un altro motivo per la Russia di dire che noi qui abbiamo delle basi (straniere) e che loro hanno bisogno di difendersi”.

Del resto “Nessuno è pronto a morire per noi”, ha continuato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nell’intervista, esprimendo così la convinzione che nessun Paese straniero invierà le sue truppe in aiuto di Kiev nel caso di un conflitto aperto con la Russia. “Siamo tutti pragmatici – ha affermato Zelensky -. Sappiamo bene che nessuno è pronto a morire per noi”.

Draghi: non si vede de escalation

Non è apparso però ottimista il premier Draghi. Confermando che si sta cercando una data per il suo colloquio a Mosca con Putin, ha dichiarato al termine del Consiglio Ue informale sulla crisi: “Per il momento episodi di de escalation sul terreno non si sono visti. L’obiettivo è ora far sedere al tavolo il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’Italia sta facendo il possibile per sostenere questa direzione”.

Stoltenberg (Nato): non conosciamo le “esatte intenzioni” di Mosca

Gli Stati Uniti definiscono “falso” l’annuncio di Mosca di aver avviato il ritiro delle truppe dal confine ucraino. “La Russia procede verso un’invasione imminente”, ha affermato l’ambasciatrice americana all’Onu.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ribadito la “pericolosità” della situazione: la Russia “ha dispiegato forze e capacità sufficienti per lanciare un’invasione a pieno titolo dell’Ucraina con pochissimo o alcun preavviso”. La Nato, ha evidenziato, non conosce le “esatte intenzioni” di Mosca.

Nel Donbass colpi di mortaio. E accuse reciproche

Sul terreno, i separatisti filorussi del Donbass accusano Kiev di aver aperto il fuoco sul loro territorio quattro volte nelle ultime 24 ore. Accuse che Kiev respinge al mittente: “Nonostante le nostre posizioni siano state colpite con armi proibite, inclusa l’artiglieria da 122 mm, le truppe ucraine non hanno aperto il fuoco in risposta”, ha detto all’agenzia Reuters un addetto stampa dell’Operazione Join Forces ucraina.

L’esercito denuncia che i separatisti della regione di Lugansk hanno sparato colpi di mortaio contro il villaggio di Stanytsia Luhanska, colpendo un asilo: tre adulti sono rimasti feriti. Il corrispondente dell’Independent, Oliver Carroll, scrive su Twitter che i bambini “erano in un’altra stanza”: “Ho parlato con un operatore umanitario, il quale ha confermato che il numero dei feriti ora è di tre: un insegnante, un’assistente alla lavanderia e una guardia giurata”. Carroll ha postato un video che mostra l’interno della parte dell’asilo colpita, con evidenti danni.

L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha registrato nelle prime ore di oggi “episodi di bombardamenti multipli lungo la linea di contatto nell’Ucraina orientale”. In un altro episodio “Intorno alle 10.25 di stamattina, durante il bombardamento del villaggio di Vrubivka, uno dei proiettili ha colpito il cortile di un liceo. Al momento c’erano 30 studenti e 14 membri del personale”, che hanno trovato
rifugio nel seminterrato. Lo rende noto su Facebook, la municipalità di Popansa, nella regione di Lugansk. Non si segnalano vittime.

Yasar Halit Çevik, responsabile Osce per la speciale missione di monitoraggio dell’agenzia, ha riferito che ci sono state 500 esplosioni nella notte, principalmente nell’Oblast di Luhansk (est dell’Ucraina nella autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk filorussa). Çevik ha aggiunto: “È estremamente importante una de-escalation immediata”. Lo riferisce il Guardian.

Non è una novità: basti pensare che nell’ultimo trimestre del 2021 la stessa Osce ha registrato oltre 36mila violazioni del cessate il fuoco.

Nei giorni scorsi, purtroppo, Stati Uniti, Regno Unito e Danimarca hanno ritirato i propri osservatori presenti in Donbass con l’Osce. Purtroppo, perché è questo il momento in cui sarebbero più necessari. Un vero paradosso. Da notare, infatti, che si sono detti contrari al ritiro sia l’Ucraina che la Russia.

Biden: attacco russo possibile nei prossimi giorni

Intanto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, continua a sostenere l’imminenza di un attacco russo. Nei giorni scorsi Washington aveva previsto un attacco per il 15 di febbraio. Ora parla più genericamente di un “nei prossimi giorni”. Inoltre Biden sostiene che “abbiamo ragione di credere” che la Russia stia preparando un’operazione sotto “falsa bandiera” in Ucraina. Non specifica però di quale bandiera stia parlando.

Puntuale il premier britannico Boris Johnson accusa Mosca di avere bombardato in modo deliberato un asilo in territorio del Donbass per dare la colpa a Kiev e aggiunge che si è trattato di “un’operazione sotto falsa bandiera per screditare” Kiev. “Temo che ne vedremo molte altre nei prossimi giorni”, ha aggiunto.

La Crimea resta il nodo centrale

Per la Russia il nodo centrale resta la Crimea. “Se l’Ucraina si unisse alla Nato, Kiev probabilmente cercherebbe di rivendicare la Crimea con la forza, trascinandoci in un conflitto”. Lo afferma il ministero
degli Esteri russo nella riposta agli Usa sulla sicurezza, secondo quanto riferisce la Tass. Come si ricorderà la Crimea fu regalata all’Ucraina sovietica dall’allora presidente dell’URSS, Nikita Krusciov. In precedenza era stata sotto Mosca dal 1783, dopo essere stata legata alla Turchia per secoli. La sua popolazione infatti era tatara e per questo diversi storici turchi ritengono che, eventualmente, dovrebbe tornare nella sfera di Ankara. Oltre il 60% della popolazione della penisola è comunque russa, solo il 15% tatara in quanto questo popolo fu deportato in larga parte da Stalin.

Le imprese italiane: la pace conviene

Gli imprenditori italiani che operano in Russia tifano per la pace e auspicano che la strada diplomatica riesca a stemperare le tensioni con l’Ucraina. Dal seminario italo-russo, organizzato dall’associazione Conoscere Eurasia, arriva la posizione unanime delle imprese per trovare una “soluzione nel più breve tempo possibile”.

A dimostrare il legame economico molto forte tra Italia e Russia ci sono i dati delle esportazioni che nei primi nove mesi del 2021 sono cresciute dell’8,7%. Quelle russe verso l’Italia hanno registrato addirittura un balzo del 49,3%, sebbene quest’ultima cifra si spieghi soprattutto con il notevole aumento del prezzo del petrolio e del gas forniti all’Italia, rispetto al 2020. L’Italia, inoltre, è il settimo fornitore estero della Russia (4,1%), la Russia è l’ottavo fornitore dell’Italia (3%).

Sul territorio russo sono presenti oltre cinquecento aziende italiane e, proprio nelle settimane scorse, il presidente Vladimir Putin ha partecipato ad un incontro con alcuni imprenditori promosso dalla Camera di Commercio italo-russa. Gli affari tra Italia e Russia “continuano a svolgersi regolarmente, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia e alla situazione che abbiamo registrato in queste ultime settimane”, evidenzia Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia.

da avvenire.it