Taddei sui tagli ai servizi sociali

«Avevamo gridato cercando di creare attenzione sul tema dei tagli ai servizi sociali ma, evidentemente, troppi si sono distratti o meglio si sono girati per non vedere. Mi riferisco agli amministratori della Regione Lazio eletti in provincia o nelle liste romane, Antonio Cicchetti, Lidia Nobili, Gianfranco Gatti, e l’assessore professoressa Gabriella Sentinelli che hanno approvato, senza alcun cenno di dissenso, un piano vendicativo ordito dall’assessore regionale Aldo Forte che vede penalizzati come non mai i comparti sin qui finanziati con i Piani di zona, ossia tramite la legge 38 e la legge 328.

La cosa più incredibile della vicenda è che c’era stata garantita attenzione per le peculiarità orografiche della nostra ‘territorialità’ e per gli indici di invecchiamento della popolazione.

Nulla di tutto ciò si è avverato, nonostante proclami di attenzione anche nelle varie Commissioni regionali ove abbiamo puntualmente trasferito le esigenze dei nostri cinque distretti.

A fronte di un taglio  che su Roma città significherà circa 27 centesimi in meno a persona, per i nostri distretti (unico dato negativo della Regione Lazio) è e sarà per il 2012 dell’11 per cento in meno.

Roma città infatti avrà un -4% recuperato però nei distretti provinciali con un +2%, la provincia di Frosinone +3%, Latina +7% e Viterbo +1%.

Chissà se quel +7% di Latina è determinato dall’esprimere politicamente il luogo di appartenenza dell’assessore Forte.

Da sottolineare inoltre come nella provincia di Rieti solo il Distretto 1 (Rieti città più altri 28 comuni) registra un leggero incremento mentre negli altri 4 distretti il taglio è di € 356.968,06 pari a un -20%. Sono infatti spariti nei vari criteri di riparto il contrasto alla povertà, sostituito da reddito medio pro-capite come nuovo indicatore ma non specificando a quale anno di riferimento. Nei vari nuovi criteri (in attesa che la legge Forte venga approvata in Regione) è stato inserito un aumento del 4% per la popolazione sotto i 18 anni ed un incremento di un solo punto percentuale per la popolazione anziana, con evidente discrimine dei distretti realmente montani. Un altro taglio ulteriore si è abbattuto per quanto finora destinato ai Comuni sotto i 2000 abitanti.

Tutto questo a fronte di una ulteriore quota che la Regione Lazio assegna ai comuni con la popolazione che superano i 2000 abitanti fino a 150.000 abitanti con evidente disinteresse di territori come il Reatino notoriamente composto da piccoli Comuni.

I servizi domiciliari fin qui offerti non hanno avuto quell’attenzione che noi abbiamo sempre richiamata per gli evidenti maggiori costi. Pensiamo ai Comuni di Amatrice e Leonessa con le decine di frazioni e quindi ormai l’evidente impossibilità di raggiungere i vari cittadini bisognosi di cure.

Come si potrà da ora intervenire per la tutela dei minori se esiste il finanziamento con un fondo a parte solo per la prima annualità? Con quali risorse si inseriranno i minori a rischio nelle strutture?

Da quest’anno è previsto l’inserimento obbligatorio a favore dei disagiati psichici ma senza ulteriori finanziamenti. Prima tutto questo comparto era gestito dalla Asl, ora chi potrà farsene carico?

Il contrasto alla varie ‘dipendenze’ senza finanziamenti aggiuntivi da oggi significherà abbandonare recuperi sociali indispensabili ad evitare l’accrescersi di problematiche complesse. Tutto ciò è avvenuto senza il minimo contrasto dei rappresentanti regionali di questa maggioranza. Chi sta tutelando il territorio del Reatino?

Chiediamo alle varie strutture amministrative (Comuni, Comunità montane, Asl, Sindacati, ecc.) di unirsi in una protesta forte ed immediata affinché si alzi una voce univoca per dire NO a queste palesi ingiustizie che la nostra popolazione non merita».

È quanto dichiara l’assessore provinciale Luigi Taddei