Stefania Saccone (Age): riaprire subito il Centro Rigliani

Comune di Rieti

Come diceva Marcello, l’Ufficiale dell’Esercito Danese nell’Amleto di Shakespeare, «c’è qualcosa di marcio nel Regno di Danimarca» (mutatis mutandis leggi Rieti ed il Sindaco Petrangeli).

Come dirsi voglia, nel giro di tre mesi le armate gloriose del Comune di Rieti, che si sono spinte oltre la piana fin sotto le mura di Greccio, sede storica di una delle più importanti vestigia della Cristianità, guidate da una Regina matrigna la quale, sfruttando il momento di clamore per l’elezione di un Papa che prendeva il nome del Patrono d’Italia Francesco, ha ordinato l’assedio del Borgo, distrutto e fatto in mille pezzi il Centro per disabili adulti Simonetta Rigliani di Spinacceto, senza fare prigionieri.

Tanto è medievale la vicenda, che l’Assessore ha accusato addirittura la nostra associazione di volontariato di fare politica, pur essendo noto a tutti che abbiamo criticato questa Giunta con la stessa forza con cui abbiamo criticato quella precedente: tale accusa ci cade addosso perché ci siamo ‘permessi’ di segnalare che non si mettono per strada i lavoratori di una comunità terapeutica che dura da oltre dieci anni senza un giustificato motivo.

Tuttavia in questo modo l’Assessore ha raggiunto lo scopo di fare capire a tutti che a Rieti le persone non lavorano per diritto costituzionale ma per arbitrio assoluto del Principe, come direbbe il Macchiavelli, gettando tutti noi alla mercè del più totale abuso di potere. Abuso segnalato allo stesso Sindaco dal Sindacato e abuso di potere ampiamente rimarcato dal Ministero del Lavoro allo stesso Sindaco, che voleva costringere le donne licenziate senza motivo a dove fare lunghi viaggi a Roma per discutere la loro vicenda di licenziamento al Provveditorato Regionale, perché al Sindaco non stava simpatico il provveditore di Rieti (di altra ‘fazione’ politica, appunto!).

Quindi, per riassumere, c’era una volta in Spinacceto di Greccio un importante progetto regionale, sempre approvato con orgoglio nei piani di zona e nella Conferenza dei Sindaci del distretto socio-sanitario di Rieti, progetto di titolarità del Comune di Greccio che dura da molti anni, sostenuto con competenza e passione dal Sindaco Miccadei e dall’intera Comunità, a favore di quella fascia drammatica di fragilità sociale, che è il disabile dopo la scuola, nell’età adulta. Non c’è bisogno di essere una di quelle famiglie che si prodigano per dare ai loro cari più sfortunati una vita dignitosa per sapere quale sollievo della sofferenza fosse il centro Rigliani per il territorio reatino, sotto il Convento del grande Santo.

Disgraziatamente, poco tempo fa, la Regione Lazio ha affidato a Rieti, quale Comune capofila del distretto, l’obbligo di gestire gli aspetti amministrativi ed economici dei progetti del distretto. Non pensava la Regione di dover spiegare agli amministratori locali che tale mandato non riguardava affatto ne la parte ‘tecnica’ della progettazione e svolgimento del servizio come da progetto – di cui Greccio risponde di fronte alla Conferenza dei Sindaci ed alla Regione che lo finanzia – ne tanto meno la possibilità di espropriare o addirittura chiudere tali iniziativa benemerita, senza le dovute autorizzazioni di tutte le parti interessate e solo qualora ce ne fosse stato motivo, che difatti non c’è.

Cosa è invece successo? A gennaio in forza di una gara indetta con gravi errori burocratici (tanto che alla fine la ditta aggiudicataria si è defilata!) si ‘sposta’ il servizio a Rieti, rilasciando dichiarazioni false sulla inidoneità dei locali di Spinacceto (agli atti di Asl e Comune non risulta alcuna ispezione ufficiale), apponendo nell’Albo Pretorio delibere vecchie di mesi e peraltro contraffatte ed alterate, mettendo il Sindaco di Greccio in uno stato di totale assedio, intimidendolo con l’arma del ricatto economico e compiendo una serie di atti aggressivi.

Per quanto riguarda il progetto del Rigliani tali atti sono totalmente irrispettosi della titolarità di Greccio rispetto alla competenza, ai doveri ed ai diritti su tutti gli aspetti tecnici e di funzionamento del servizio che, quindi, al Comune di Rieti non competono affatto. Cioè Rieti insiste a voler gestire il servizio ‘spostato’ a Rieti, fuori dalla sede del Comune di Greccio – come detto la titolare responsabile del progetto –, tanto che Sabato sul giornale cittadino ormai il servizio è stato chiamato ex-Rigliani, che infatti è totalmente un altro servizio e progetto (del Ria-h ed altri di Rieti), che nulla ha a che fare con i fondi regionali previsti per il Rigliani a Greccio, unica sede naturale e giuridica possibile del progetto originario dal 1998! Una potenziale distrazione di fondi ed una tentata distruzione di un bene prezioso della società grecciana e reatina, quindi un abuso di potere continuato ed inammissibile.

Se il Comune di Rieti voleva fare un centro uguale a quello di Greccio – o migliore, per carità! – dopo anni che l’associazione AGE lo chiede come priorità del sociale, il Comune doveva formulare un progetto, presentarlo alla Conferenza dei Sindaci e nei Piani di Zona, farselo approvare dalla Regione e poi gestirlo in proprio, come fanno tutti i Comuni. Ma in nessun caso il Comune di Rieti, il suo Sindaco e l’Assessore competente possono andare in giro per la provincia a ‘rubare’ i progetti altrui, peraltro con inaudita irregolarità di atti e procedure (il Rigliani non è l’unico caso di irregolarità, c’è il Nespolo, l’Informagiovani, la Nemo, etc.), licenziando la gente solo per mettere dentro ‘altra’ gente di loro nomina (lo spoil system all’italiana sulla pelle dei poveracci si chiama clientelismo).

È chiaro il concetto? Abbiamo un Assessore che invece di muoversi con tanta attenzione e sensibilità in mezzo alle piaghe di una situazione sociale esplosiva, anche sul versante del lavoro, pensa invece che possa essere Lei stessa a scatenare i conflitti – anche quando non ci sono, non solo come nel caso di Greccio ma anche per i 60 contratti degli operatori di sostegno della Quadrifoglio che scadono l’anno prossimo e che Lei ha già da ora (?!) minacciato di far saltare, senza voler mai incontrare i lavoratori. Tanto è vero che se sommiamo anche i problemi veri e impellenti si registra un malessere ed una rabbia di cui l’Assessore si è fatta bersaglio inutilmente, diventando lei stessa il principale problema sociale e di sicurezza del Comune, con l’utilizzo sempre più frequente della forza pubblica contro i manifestanti che assediano i suoi uffici.

Speriamo che il Sindaco di Greccio abbia il sostegno orgoglioso della sua cittadinanza nonché la forza morale e politica per poter ri-aprire subito il Centro Rigliani – che non doveva essere mai chiuso -, riassumere il personale ‘deposto’ e dare corso al progetto di cui è titolare e responsabile, per il quale la Regione ha sempre stanziato i fondi, soldi che in questo momento sono nelle casse del Comune di Rieti (!). Voglia altresì il Sindaco di Greccio richiamare subito le famiglie interessate a riprendere il regolare servizio.

Le altre famiglie, che non fossero interessate a questa ovvia soluzione di ripristino del servizio, possono anche scegliere di aspettare che Rieti inventi un altro servizio, se credono, ma comunque sono pregate di non farsi rappresentare sui giornali – come è successo sabato – da genitori che non hanno fatto l’esperienza del Rigliani, perché non ha senso falsificare una realtà che è già un delirio per conto suo. E ci limitiamo a sorvolare per il momento sulla falsità dei tanti commenti pubblicati.

Siccome una storia di tale aggressione e di scorribande nel territorio della Piana porta con se un ovvio messaggio intimidatorio nei confronti dei più deboli, voglia San Francesco dall’alto della sua attuale ‘residenza’ raccogliere una nostra richiesta di intercessione, perché chi avesse la responsabilità di tutto questo possa pagare salato il prezzo delle sue malefatte, perpetrate ai danni dei più deboli ed indifesi.

Sempre nell’ottica che il Centro Rigliani deve riaprire subito, l’Age intende invitare il sindacato ad indire assieme a noi una conferenza distrettuale per discutere della materia normativa che attiene agli interventi di politica sociale, per promuovere una convenzione tra i Comuni del distretto, al fine di regolare i ruoli e le funzioni di tutti gli attori della filiera del sociale, sia per la tutela dei lavoratori che per la razionale divisione dei compiti tra Enti ed Istituzioni.

Al Consiglio Comunale di Rieti – maggioranza e opposizione – porgiamo l’invito a partecipare fattivamente ai lavori della conferenza di cui sopra, ma anche di voler diffidare intanto la Giunta comunale di Rieti dal rilasciare altre dichiarazioni destabilizzanti in merito al caso sollevato e di interrompere ogni e qualunque azione aggressiva nei confronti di Greccio e del Centro Rigliani.

Nessuno ormai può far finta di non sapere: è ora di prendere provvedimenti, eventualmente con l’auspicabile sostituzione di un Assessore che ha abbondantemente dato prova di essere totalmente incapace di gestire situazioni complesse quali quelle dell’assessorato che gli è intestato.