In quella stanza dell’Informagiovani…

L’estate è già finita da qualche giorno e senza neanche accorgercene anche il nostro anno di Servizio civile è giunto alla conclusione.

Avremmo tante cose da dire su questo anno trascorso, tanti momenti da raccontare, e in questo articolo proveremo a farvi partecipi delle esperienze vissute.

Torniamo indietro fino al 1° ottobre 2012, quando la nostra avventura ha avuto inizio.

In quella stanza dell’Informagiovani, 36 ragazzi si incontrano per la prima volta, ognuno con esperienze ed obbiettivi diversi, ma con un intento comune: quello di vivere a pieno l’anno che stava per cominciare.

Le prime due settimane durante la formazione generale abbiamo avuto modo di conoscerci, di scoprirci e di creare un legame, che anche stando in sedi diverse avremmo mantenuto per l’intera durata del servizio.

Una volta assegnati alle strutture abbiamo iniziato a svolgere il progetto specifico per il quale eravamo stati selezionati: chi alla mensa di Santa Chiara, chi alla casa di riposo “Manni”, chi all’asilo nido, chi ai servizi sociali e chi, come coloro che stanno scrivendo, all’Informagiovani che per noi, più che una sede di servizio, è diventata una seconda casa, una grande famiglia dove siamo stati accolti da quattro meravigliose ragazze : Desj, Letizia, Lucia e Raffaella alle quali vogliamo dire grazie per averci guidati, stimolati, valorizzati nelle nostro specifiche peculiarità e soprattutto per averci ascoltato, dato fiducia e speranza.

Sono stati 365 giorni speciali vissuti con il pensiero costante di poter mettere in comunione le nostre capacità, energie, studi, attitudini ed affetto, già, perché è quello che poi resterà dentro ognuno di noi e che porteremo come un ricordo prezioso, un frammento di vita, un pezzo del nostro puzzle.

Esperienze di lavoro o di vita? Non importa, tutto questo ha rappresentato un importante step nell’iter personale di ognuno di noi , un motivo di crescita, un viaggio del cuore.

Per i più fortunati forse il servizio civile sarà un punto di partenza, un trampolino per nuove opportunità, per altri un semplice ma indimenticabile momento di formazione professionale ed umana. Ciò che ci ha unito sarà sicuramente indelebile, ed ora condividiamo questi ultimi giorni come la scia luminosa di una cometa, un anno prezioso, una supernova che dona luce per molto tempo ancora anche dopo la sua fine, non smette di brillare, di ricordare tutto quello che abbiamo vissuto insieme.

A quelli che subentreranno dopo di noi vogliamo augurare un grande in bocca al lupo e dire loro che ci sarà da pedalare, non sarà sempre tutto rose e fiori ma siate certi che le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare. Dietro ogni fatica, oltre la sveglia delle sette e trenta, nonostante le sei ore giornaliere di impegno civile, l’incontro con l’altro sarà cura ed arricchimento. Empatia e coraggio è questo che ci hanno insegnato al di là di ogni incertezza. Ci piace poter lasciare un messaggio positivo che affidiamo al testo di una famosa canzone dei Villa Ada Crew:

…cerco di arrivare ad una svolta
portando avanti fino in fondo ogni mia scelta
consapevole del rischio che si corre
quando nel futuro non c’è niente che dà sicurezza
provo ancora ad aprire un’altra porta
chiudendo dietro quella che è rimasta aperta
facendo un tuffo nell’ignoto
ritrovarmi poi nel vuoto
ma col pieno di fiducia e di ricchezza…
È un nuovo giorno se
posso dedicarmi a ciò che piace a me
sembra irraggiungibile cercando c’è
la forza per dar vita a tutto quello che
realizza le mie idee…

Grazie per tutto.

Elena Torreggiani, Matteo Marchionni e Francesca Supplizi