Sonia Cascioli e il successo del M5S: esperienza Petrangeli al capolinea?

Comune di Rieti

Non credo che l’esercizio matematico sui dati nazionali, cui molti si stanno dedicando in queste ore, abbia niente a che fare con il sentimento che i cittadini di Rieti hanno espresso in maniera chiara in questa tornata elettorale.

Ritengo utile per capire come la nostra città ha risposto all’onda irrefrenabile di rinnovamento, senza andare a scomodare i massimi sistemi, fare una riflessione oggettiva sull’unico dato comparabile, per ora, ovvero come i 30.286 elettori che nel 2012 hanno decretato sindaco Petrangeli, hanno manifestato il loro pensiero nelle urne per il Collegio Camera Lazio 2.

Il campione, infatti, è perfettamente omogeneo essendosi recati alle urne, domenica e lunedì, 29.464 aventi diritto ovvero soltanto 822 in meno delle amministrative 2012. Dall’analisi del voto emerge un dato inconfutabile: il Movimento 5 Stelle, per la prima volta presente nelle schede elettorali, raccoglie ben 9.069 voti pari al 32,03% dei consensi, configurandosi come primo partito a Rieti.

Leggendo questo dato la prima domanda che mi sono posta è a quale schieramento preesistente ha sottratto un numero così elevato di voti. Dall’analisi comparata dei citati dati elettorali emerge che il blocco afferente al centro destra ha praticamente confermato i consensi del 2012: 7.383 voti pari al 26,07% contro i 7.915 voti del 2012 pari al 27,01% (e poco sposta considerare La Destra e Fiamma Tricolore alternativamente dentro e fuori la coalizione).

Chi lascia, invece, sul campo un numero impressionante di consensi è il centro sinistra che fa riferimento sostanzialmente al PD ed a SEL ed il cosiddetto terzo polo che fa riferimento all’UDC ed al FLI. La coalizione di centro sinistra, infatti, passa dai 12.583 voti del 2012 pari al 42,94% dei consensi, agli attuali 8.393 voti pari al 29,64% dei consensi, perdendo ben 4.190 preferenze. L’area centrista passa dai 6.360 voti del 2012 pari al 21,70% dei consensi, ai 2.296 voti pari all’8,11% dei consensi, perdendo ben 4.064 voti.

Senza presunzione alcuna di interpretare il sentimento di una intera città, colgo in questo risultato un tratto distintivo inequivocabile: il fallimento del progetto terzo polista con la scomparsa del FLI di Fini e la significativa contrazione dei consensi della coalizione del centro sinistra che oggi governa la città e che ha ceduto una quota rilevantissima di elettori al neonato Movimento 5 Stelle.

Evidentemente il movimento riformista che ha visto in Petrangeli l’interprete di una acclamata nuova stagione per Rieti è già miseramente giunto al capolinea, non essendo riuscito a riempire di contenuti quella serie straordinaria di slogan che erano riusciti ad affascinare gli elettori reatini.

Ed è del tutto altrettanto evidente che la tenuta del centro destra non corrisponde affatto ad un sostanziale risultato positivo: la verità è che sarebbe stato positivo nel momento in cui quella classe dirigente che ha governato questa città per diciotto lunghi anni fosse stata capace di interpretare quel sentimento dilagante di rinnovamento che ha trovato giusto sfogo altrove.