“So di non sapere” / 3

La formulazione delle teorie e lo spazio interpersonale della scoperta scientifica.

Teoria

Formulazione sistematica di un modello, o un insieme di modelli, volti a spiegare un fenomeno o un insieme di fenomeni, una teoria non può essere mai completamente provata perché non è possibile assumere che si conosca tutto ciò che ci sia da conoscere, compresi eventuali elementi che potrebbero confutare l’intero ragionamento. Ogni buona teoria ha valore profetico, ma una predizione scientifica non afferma che una determinata cosa dovrà accadere, solo che è prevedibile entro un determinato grado di probabilità. Nel corso della storia alcune teorie hanno dimostrato di essere così universalmente valide e di avere un grado di probabilità così elevato da essere definite “leggi naturali”. Ad esempio, non è mai stata trovata un’eccezione al fatto che una mela, staccata dal ramo e non sostenuta in altro modo, cada a terra: tale legge naturale, la gravità, si basa quindi sull’osservazione diretta del fenomeno, e sulla prova che ad ogni tentativo la mela cadrà in terra. Queste argomentazioni e prove non ci indicano che la mela sempre e comunque cadrà dal ramo, ma solo che la probabilità del verificarsi di tale evento è elevatissima; tale previsione però, non può ipotecare il futuro in senso assoluto proprio perché probabilità e non certezza. Pensiamo per un attimo al concetto di evoluzione ed alle implicazioni che da esso ne conseguono: se l’ambiente in cui viviamo è in continua evoluzione lo sono necessariamente anche tutte le sue componenti e, di conseguenza, le leggi che lo governano, per quanto universali e naturali siano.

Comunità scientifica

Le tappe vere e proprie del pensiero scientifico terminano con l’elaborazione di una teoria, successivamente sottoposta all’intera comunità scientifica attraverso pubblicazioni su riviste specializzate. In questo modo ogni scienziato, in tutto il mondo, può ripetere in modo indipendente gli esperimenti fatti e confermare, o confutare, la teoria in questione. Esempio di questo meccanismo di validazione scientifica è dato dal recente risultato di un esperimento in cui sembra che i neutrini abbiano viaggiato a velocità superiori di quella della luce. Tali risultati sono tutt’ora al vaglio della comunità scientifica, che sta cercando possibili errori nella sperimentazione e nella formulazione della teoria.

Così come la conoscenza della grammatica inglese non crea uno Shakespeare, nemmeno la conoscenza della metodologia scientifica rende, di per sé, un ricercatore capace. La scienza ci permette di relazionarci con il mondo in cui viviamo, aiutandoci a capire i meccanismi per poterne ammirare il funzionamento. Tutto questo rigore nel ragionamento però, non deve comunque farci dimenticare che la scienza è fatta da uomini e, proprio per questo, è parte di quella complessa e meravigliosa struttura che è la natura umana. Senza la nostra umanità nessuna scienza, dottrina o filosofia potrebbe, di per sé, avere senso.